Il centrodestra giura opposizione dura a Conte. La Lega confida nel Senato: “Speriamo che non trovi i voti e si torni alle urne”. Berlusconi: “Scongiurare l’aumento dell’Iva”

A chiudere le consultazioni del premier incaricato, dopo Fi, tocca a Pd e M5S

Ritmi serrati. Fare presto e fare bene, così come gli ha chiesto il presidente Sergio Mattarella. Stamattina a Montecitorio il premier incaricato ha ricevuto Fratelli d’Italia. Assente la Meloni. A parlare con l’avvocato sono stati Luca Ciriani e Tommaso Foti, i capigruppo del partito.

Gli ex alleanzini hanno spiegato a Conte che daranno vità ad un’opposizione “senza sconti”. Perché quello che si sta per formare è un governo “inaccettabile”.

Come Meloni anche Salvini ha deciso di non incontrare il presidente del Consiglio incaricato. Per il Carroccio si sono presentati Lucia Borgonzoni e Claudio Durigon: la Lega spera che il premier non trovi i sostenitori necessari in Senato: “Speravamo di poter avere una discussione con Conte sul futuro, per capire se si troveranno i voti. Speriamo che non si trovino e si torni alle urne. Non siamo riusciti a capire quale sarà l’indirizzo del presidente incaricato. Ha idee completamente diverse dalla Lega su immigrazione, quota 100 ed autonomie. Ha detto che difenderà i provvedimenti fatti – ha spiegato Durigon alla stampa – ma si è detto pronto a modifiche, anche se non ci ha detto quali”.

A Conte anche Silvio Berlusconi, durante il colloquio iniziato alle 11 e 30 e concluso dopo un’ora, ha mostrato il suo dissenso in relazione al progetto politico che sta prendendo piede: “Volevamo il ritorno al voto”. E lancia un monito sull’eventuale aumento dell’Iva: “Sarebbe un errore madornale. E’ un pericolo da scongiurare, come la pressione fiscale sulla casa o sul risparmio”. Tra le priorità messe sul tavolo da Fi ci sono i giovani: “Troppi si sono dovuti recare all’estero per trovare un lavoro. Proponiamo detassazione per le imprese che assumano”.

A chiudere le consultazioni, dopo l’incontro con Fi, saranno Pd e M5S. Intanto il centrodestra, unito nella critica all’esecutivo che sta per formarsi, si divide sulle forme della protesta. Matteo Salvini vuole i suoi in piazza il 19 ottobre. Ma non è certo che ci sia anche FdI.

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