Il clan impone la sua ‘legge’. Punito chi attira le pattuglie

Gli investigatori: i De Micco-De Martino obbligano ladri e rapinatori ad ‘emigrare’ fuori quartiere

NAPOLI – Niente ‘casini’ nel quartiere Ponticelli. E hanno imposto la loro ‘legge’. I poliziotti hanno raccolto elementi per tracciare una informativa da brividi: chiunque attira l’attenzione delle forze dell’ordine, viene punito.

Non vogliono vedere pattuglie della polizia, o dei carabinieri. Men che meno la Finanza. E hanno applicato l’embargo alla microcriminalità: scippatori, rapinatori e ladri devono andare fuori da Ponticelli. Male per chi viola la regola: viene prima avvertito e poi nei casi più gravi punito. La sequenza è sempre la stessa, nota a tutte le organizzazioni: ammonimento in strada e pestaggio brutale. Anche tra la folla: che sia da monito. Questo perché ad ogni passaggio delle forze dell’ordine devono fermarsi tutte le attività illecite. E qui non sono poche, compreso le piazze di spaccio. Con danni incalcolabili per la cosca. Così la criminalità si sostituisce allo Stato ed è anche un modo per controllare il quartiere.

Secondo le informazioni, raccolte dalle forze dell’ordine, il nuovo cartello regna con il terrore. Pugno duro nei rioni. E forse anche per questo oggi i De Micco-De Martino non sono più ben visti dai clan. Dopo aver imposto il ‘pizzo’ alle piazze di spaccio, anche a quelle da sempre autonome, o ‘affiliate’ ad altri sodalizi. La loro regola è una: qualunque cosa si faccia a Ponticelli, bisogna far riferimento a noi. E’ la legge del più forte. Questo ha creato forti malumori, in un momento storico in cui tutte le organizzazioni sono in grosse difficoltà economiche. Gli scenari sono in continua evoluzione. Inquietanti. “Qui presto potrebbe tornare lo scontro armato – spiega un investigatore esperto – sta nascendo un maxi cartello di clan, che abbraccia anche Barra e San Giovanni per fronteggiare i De Micco-De Martino. Ma i ‘Bodo’ restano ben radicati a Ponticelli. Sarà difficile metterli da parte. Così potrebbe scoppiare a breve una nuova guerra, che coinvolgerebbe a quel punto tutta la periferia orientale”. Ma i boss cercano a tutti i costi di evitare una deriva simile. Proprio perché uno scontro così vasto bloccherebbe gli affari illeciti in toto. La ‘mappa’ nelle palazzine a Ponticelli è rovente. Dopo un duro scontro con il gruppo dei pazzignari (dal rione Pazzigno), la tregua è lontana. Qui tra novembre e dicembre è successo di tutto (un ferimento anche in via de Meis). Dunque è una zona già monitorata dalle forze dell’ordine. In pratica il gruppo delle ‘pazzignane’, spalleggiato dal Lotto 0, ha dato del filo da torcere ai De Micco-De Martino. Tanto da arrivare ai ferri corti più volte al rione de Gasperi. In particolare sulla questione delle Case Murate. Una tensione che non è mai scemata. Anzi più passa il tempo, più sale alle stelle. Tanto che ora i De Micco-De Martino avrebbero imposto una sorta di coprifuoco. Già dopo le sette di sera alcune strade diventano spettrali.

Se ne sono accorti i carabinieri e gli agenti, che pattugliano le palazzine. L’obiettivo sembra chiaro: anche questo è un modo per monitorare il territorio. Intanto il quartiere resta sotto ai riflettori dei magistrati, dopo una serie di raid e la famosa stagione delle bombe, con un ordigno piazzato a due passi dalle abitazioni. Oggi qui c’è una calma solo apparente. Cambia il vento nel quartiere Ponticelli.? Nessuno può dirlo. Almeno al momento. Ma secondo le ‘sentinelle’ delle forze dell’ordine, i De Micco-De Martino sono osteggiati dagli altri clan. Usciti vincenti dalla faida, devono mantenere lo ‘scettro’. E non è affatto scontato in un territorio costellato di sodalizi. Il nuovo ‘cartello’ sta cercando di imporsi e far sentire la presenza nelle palazzine. I numeri – al momento – gli danno ragione. Un gruppo con una struttura verticistica. Bene organizzato. Così lo descrivono gli inquirenti. Le decisioni più importanti sono adottate dalla catena di comando e non sono ammesse ingerenze.

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