Mes, Salvini e Meloni attaccano. Conte: “Menzogne”. Scontro al vetriolo

Botta e risposta tra il premier ed i leader del centrodestra

Giuseppe Conte (LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili)

ROMA – La tregua è finita, gli argini sono rotti e la battaglia politica riprende con tutto l’arsenale a disposizione. A spaccare la fase di coesione e dialogo è l’esito dell’Eurogruppo, con il centrodestra che accusa il governo di aver accettato il Mes, mettendo a rischio il futuro dell’Italia. “Qualcuno sta provando a truffare gli italiani, in queste ultime 24 ore ne stanno succedendo di tutti i colori”, sbotta Matteo Salvini.

Il segretario della Lega è un fiume in piena: “Il ministro dell’Economia ha dato il via libera a parlare di Mes sui tavoli europei senza che il Parlamento gliene abbia dato il mandato”. E annuncia la mozione di sfiducia per Roberto Gualtieri, e la “convocazione immediata del presidente del Consiglio” davanti alle Camere. A dare manforte a Salvini è la leader di Fratelli d’Italia: “Siamo già in ginocchio per l’emergenza Covid-19 e non ci serve anche il cappio al collo dell’Ue”.

La replica rabbiosa del premier

Stavolta Giuseppe Conte reagisce con forza, facendo nomi e cognomi durante la conferenza stampa per presentare il nuovo Dpcm per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Ed è durissimo: “Il Mes esiste dal 2012, non è stato attivato la scorsa notte come falsamente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni”. Il capo dell’esecutivo ha il volto tirato e nessuna intenzione di abbassare i toni, la partita europea è troppo importante per farsi impallinare: “Questo governo non lavora col favore delle tenebre, se ha proposte da fare le fa a tutti gli italiani, con le menzogne non si indebolisce la mia figura ma la forza dell’Italia al tavolo delle trattative”.

Conte ricorda che fu proprio il centrodestra ad accettare, nel 2011, l’introduzione in Europa di questo strumento, poi votato dal Parlamento nel 2012, anche con i voti del Pdl. Ma il premier assicura che l’Italia non ha bisogno del Mes, né lo ha chiesto: “Sono stati altri Paesi e noi ne abbiamo discusso. A noi non serve, è uno strumento inadeguato”. L’obiettivo è ottenere gli eurobond, per i quali “lotteremo”, tant’è che nelle conclusioni dell’Eurogruppo “c’è un intero paragrafo destinato ad accogliere la prospettiva”.

Gualtieri attacca i due leader di centrodestra

Anche Gualtieri, tirato in ballo dai due leader del centrodestra, si difende bollando come “grottesche” le accuse che gli sono state rivolte: “Forse Meloni e Salvini ignorano che il Mes già esiste e prevede delle condizionalità, cioè la Troika. L’Eurogruppo ha proposto, non deciso, che il Mes possa offrire oltre agli strumenti che già offre anche uno strumento incondizionato”. Nonostante la soddisfazione di Pd, Italia viva e Leu, c’è anche un punto interrogativo nella maggioranza. Quello che aleggia nel Movimento 5 Stelle.

Anche se il capo politico, Vito Crimi, è netto nel bocciare ogni possibilità di accettare il Meccanismo: “Lo riteniamo uno strumento non idoneo e molto pericoloso non adesso, ma le conseguenze saranno pagate nel futuro”. Anzi, il vice ministro dell’Interno chiarisce che la fiducia in Conte non è venuta meno, semmai sono Lega e Fratelli d’Italia ad essersi “nuovamente sottratti al senso di unità” e a rendersi protagoniste “di fake news a scopo propagandistico”. La battaglia è ripresa.

Dario Gualtieri (LaPresse)

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