Il ras Nuzzo in cella dopo la fuga

Il ras Nuzzo in cella dopo la fuga
Il ras Nuzzo in cella dopo la fuga

SANTA MARIA A VICO – Si è costituito in carcere dopo la fuga durata oltre tre settimane. Il ras dei Massaro Domenico Nuzzo ha atteso l’esito delle decisioni del tribunale del Riesame per l’inchiesta in cui è coinvolto prima di presentarsi al penitenziario. Era ricercato dallo scorso 12 gennaio. Il 50enne era inseguito dalla guardia di finanza, su di lui pendeva un’ordinanza cautelare in cella per l’inchiesta sulle corruzioni, estorsioni e falso per i loculi e le cappelle nel cimitero di Santa Maria a Vico. L’uomo si è presentato ieri mattina al carcere di Santa Maria Capua Vetere dopo l’esito dell’udienza al tribunale del Riesame di Napoli che ha confermato per lui la misura del carcere. Poche ore dopo il verdetto la decisione di presentarsi spontaneamente in carcere. L’indagine ruota intorno alla compravendita di cappelle gentilizie e loculi nel cimitero di Santa Maria a Vico. In carcere finì anche Pasquale Crisci, 47 anni, vicepresidente della Provincia di Caserta e consigliere comunale di opposizione a Santa Maria a Vico. E’ stato scarcerato e posto ai domiciliari l’altra sera. Coinvolti nella stessa indagine anche Carmine De Lucia, 55 anni, originario di Santa Maria a Vico ma residente a Reggio Emilia; Carmine Liparulo, 49 anni, di San Felice a Cancello; Giovanni Papa, 58 anni, di Santa Maria a Vico, dipendente del Comune e Giuseppe Pascarella, 44 anni, di Santa Maria a Vico. Indagati a piede libero sono Giuseppe Carfora, 73 anni, di Maddaloni; Pietro Carfora, 67 anni, di Santa Maria a Vico; Clemente De Lucia, 70 anni, di Maddaloni; Michele Diglio, 74 anni, di Santa Maria a Vico; Domenico Liparulo, 77 anni, di Santa Maria a Vico; Vincenza Mazzone, 83 anni, di Santa Maria a Vico; Giuseppe Passariello, 40 anni, di San Felice a Cancello; Francesca Piscitelli, 57 anni, di Maddaloni; Giuseppe Piscitelli, 61 anni, di Maddaloni; Pasquale Piscitelli, 63 anni, di Maddaloni; Raffaele Piscitelli, 59 anni, di Santa Maria a Vico; Antonio Sgambato, 63 anni, di Maddaloni e Felice Valentino, 52 anni, di Santa Maria a Vico. Le attività investigative coordinate dalla Dda di Napoli (pm Luigi Landolfi) hanno accertato che, tramite la forza intimidatrice del clan, uno degli indagati, il ras dei Massaro Carmine Liparulo, aveva ottenuto l’assegnazione di una cappella gentilizia del valore di 44mila euro estorta al titolare della società aggiudicataria dei lavori di ampliamento del cimitero di S. Maria a Vico. Questa cappella gentilizia, attraverso l’intervento presso il medesimo imprenditore di altro soggetto, pure raggiunto da misura cautelare, e la compiacenza di un impiegato comunale e di un consigliere comunale, veniva successivamente assegnata, sulla base di documentazione artatamente prodotta, ad altro soggetto, in cambio di un corrispettivo in denaro. Sono state accertate ulteriori condotte riguardanti l’illecita compravendita di cappelle e loculi ubicati nel cimitero.

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