Il riso fa bene a noi e all’ambiente

Il pasto ideale per un’alimentazione sana e leggera nella stagione più calda. E’ il cibo più consumato al mondo grazie al suo completo apporto di carboidrati e proteine: al supermercato scegliamo quello nostrano

Ancor più che negli anni passati, nel 2021 il caldo torrido è arrivato davvero all’improvviso. Nessun passaggio graduale dalla primavera all’estate: questo brusco cambiamento ci costringe ad adattarci alla svelta alle nuove temperature, e se c’è qualcosa che in molti sentono l’esigenza di modificare è proprio l’alimentazione. Affaticati ed appesantiti dal corpo scombussolato dal calore di questi giorni, l’ideale per tutti noi è una dieta a base di verdure fresche di stagione, frutta e tanta acqua. E in sostituzione del classico piatto di pasta (che in estate viene consumato molto più di rado che d’inverno), un’ottima alternativa è costituita dal riso. Cereale più consumato dalla popolazione umana nel mondo, il riso fa bene a noi e anche all’ambiente, essendo un alimento assai sostenibile.

E’ un buon sostituto della pasta perché basta una piccola porzione di riso per sentirci sazi, restando però leggeri e tonici. Ricco di amido e da amilopectina, questo tipo di cereale è infatti particolarmente digeribile in quanto viene più facilmente disgregato dagli enzimi del nostro organismo. Dal classico risotto alla famosa ‘insalata di riso’, questo alimento è ottimo da consumare d’estate anche per la sua freschezza, oltre ad essere povero di grassi (motivo per il quale il riso è tra i cibi più ‘gettonati’ nello stile alimentare di chi prova a perdere peso). Rientra inoltre tra quegli alimenti per i quali non dobbiamo preoccuparci per la data di scadenza: un pacco di riso, se ben conservato, può durare anche diversi anni: nemico numero uno contro lo spreco alimentare.

Ma passiamo ora ad analizzare i motivi per i quali il riso è un alimento amico dell’ambiente. Grazie al suo grande apporto di carboidrati, questo cereale costituisce il cibo principale per circa la metà della popolazione mondiale e viene coltivato in quasi tutti i paesi del mondo. È il prodotto agricolo con la più alta produzione mondiale (741,5 milioni di tonnellate registrate nel 2014), dopo la canna da zucchero (1,9 miliardi di tonnellate) e il mais (1,0 miliardi di tonnellate).

I cambiamenti climatici hanno messo a dura prova le coltivazioni di riso di tutto il mondo, in particolare in quelle zone in cui la produzione di questo cereale costituisce la base dell’economia di interi Paesi, produttori del riso che spesso finisce sugli scaffali dei supermercati italiani.

E quindi la Cina e l’India, su tutti (e, in generale, gran parte dei Paesi orientali), ma anche la Colombia.
Ma un piatto di riso sarà davvero sostenibile al 100% se consumato nel Paese in cui è stato prodotto: sono in pochi a sapere che esistono risaie anche in Italia che preservano intatta una qualità impeccabile. Grazie alle nuove tecniche biologiche è oggi possibile coltivare una maggiore quantità di riso con un minor utilizzo di acqua, elemento indispensabile per la crescita e la coltivazione di questo prezioso cereale. Bisogna dunque far attenzione quando acquistiamo il nostro scatolo di riso: leggere con cura l’etichetta e verificare che la provenienza sia italiana. Sosterremo così l’alimentazione Made in Italy e contribuiremo al minor impatto ambientale della consumazione alimentare.

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