Il senatore Carbone a “Cronache”: “I vertici di Forza Italia ci ascoltino, vanno fissate le date per i congressi”

Sulle elezioni regionali in Campania del prossimo anno: "Candiderei un esponente della società civile"

NAPOLI – Il centrodestra cerca di rilanciarsi cambiando pelle. La Lega ormai non è più un partito limitato ai confini settentrionali, Fratelli d’Italia apre ad altre formazioni per raggiungere il 4% alle Europee e per recuperare consenso tra i delusi del berlusconismo: solo Forza Italia, pur essendo alla ricerca di una nuova identità, resta fedele a un modello che ormai ha un quarto di secolo. Funzionerà ancora? A ipotizzare nuove strade da intraprendere è il senatore azzurro Vincenzo Carbone.

Cominciamo da quello che succede a Roma. Nonostante i problemi con i 5 Stelle la Lega non sembra intenzionata a staccare la spina al governo per dare la possibilità alla coalizione di centrodestra di prendere in mano la guida del Paese. Per contro, sui territori continuate a vincere solo insieme. Quanto tempo pensa possa ancora durare questa dicotomia?

Credo che prima o poi questo schema che unisce la Lega e i 5 Stelle debba finire. La Lega è alleata con noi in vari territori dove è chiaro che uniti, non solo vinciamo, ma siamo fautori del buon governo. Salvini non può continuare ad amministrare il Paese con i grillini che di buon governo non hanno esperienza e continuano a spararle grosse su molte cose.

Mi fa un esempio?

Basti pensare all’ultimo provvedimento, il reddito di cittadinanza, che parte oggi (ieri per chi legge, ndr). Parlando con alcuni esponenti del Movimento 5 stelle, tra i più importanti, ancora non sanno a quale platea è rivolto questo provvedimento, non sanno di preciso come e quando partirà e sono in generale molto approssimativi.

Il Pd, dopo le primarie per la scelta del nuovo segretario sembra risalire nei sondaggi. Crede che i congressi possano far bene anche a Forza Italia? Sono un passaggio necessario o continuerete ad annunciarli senza mai convocarli?

I congressi in generale sono un momento importante, di grande democrazia all’interno dei partiti e sicuramente anche in Forza Italia. Se i nostri vertici volessero proporre le date per svolgere quelli provinciali, il regionale e i cittadini, la proposta verrebbe ben accolta da noi che facciamo politica in prima linea, ma soprattutto dalla base, che verrebbe coinvolta.

Tra le critiche che vi vengono mosse più spesso, in effetti, c’è proprio quella legata al mancato coinvolgimento della base. Perché e quando la base ha iniziato a non contare molto all’interno di Fi?

Questo non è solo un problema di Forza Italia, ma di tutti i partiti tradizionali ed è anche per questo che c’è stata la spinta alla vittoria dei 5 Stelle, un anno fa. Loro hanno saputo interpretare questo malcontento. Gli altri partiti, compresa Fi, sono rimasti lontani dal territorio anche a causa della legge elettorale che non prevede un rapporto diretto del candidato con i cittadini. Non è un caso se poi il candidato spesso viene scelto dal partito. Dal mio punto di vista sarebbe importante riavvicinarsi al territorio per percepire le vere problematiche della gente e porvi rimedio. Appena sono stato eletto in Parlamento come senatore ho avuto l’esigenza di aprire una segreteria nel vesuviano, a Palma Campania. Il contatto con la gente deve essere continuo e deve essere l’elemento propulsore per chi fa politica.

Quindi lei sarebbe favorevole anche alle primarie del centrodestra per la scelta dei candidati?

Ritengo che qualsiasi strumento, sia esso il congresso o siano le primarie, sia utile per dare voce alla base e alla gente. La formula si può scegliere insieme, l’importante è che anche gli amministratori, i consiglieri comunali e i sindaci che, rappresentano il partito in prima linea e ci mettono la faccia, vengano coinvolti.

A che punto siete con l’organizzazione delle liste per le elezioni Europee di maggio? Qual è l’asso nella manica che vi giocherete per evitare il sorpasso della Lega?

Abbiamo il nostro presidente Berlusconi capolista e sicuramente abbiamo già anche i candidati eccellenti all’interno di Forza Italia che rappresentano il partito e il Paese al Parlamento Europeo. Non possiamo chiedere di meglio. Tutti loro sono ben radicati sul territorio e non sarà facile per la Lega sottrarci voti. Non penso che alle Europee avremo la debacle che in molti presuppongono, anzi. Sicuramente la Lega avrà un aumento notevole rispetto alle Europee precedenti, ma sono convinto che Forza Italia manterrà la sua affermazione.

La Lega è in crescita anche al Sud. Forza Italia in passato ha mitigato lo spirito secessionista del Carroccio, adesso crede che realmente abbia cambiato la propria visione del Mezzogiorno o è solo strategia?

Forza Italia sicuramente è servita per bilanciare le azioni politiche tra Nord e Sud. Penso che i candidati del Carroccio scelti nel Mezzogiorno, in Campania o a Napoli sicuramente rappresenteranno le esigenze dei territori di appartenenza. Bisogna vedere però che tipo di forza e peso avranno questi candidati una volta eletti nella Lega per riequilibrare il discorso tra Nord e Sud. Al momento mi sembra chiaro che nell’ultima finanziaria voluta da Lega e 5 Stelle al Sud si è pensato molto poco.

L’anno prossimo si terranno le elezioni regionali. Che pensa del lavoro svolto negli ultimi anni da De Luca? Sarà facile batterlo?

De Luca ha dimenticato di essere il presidente della Regione e non più il sindaco di Salerno. La Regione va governata diversamente rispetto a quello che può essere un Comune, per quanto grande sia. Il governatore si è limitato a rappresentare soltanto una parte di territorio dirottando tutte le risorse delle altre province nel salernitano. Questo suo atteggiamento, unito alla presunzione di saper governare, sarà sicuramente un handicap per lui alle prossime elezioni. Le urne riservano sempre delle sorprese quindi da qui alle regionali non si possono fare grandi pronostici. L’unica cosa sicura è che il centrodestra andrà unito tant’è che già da diverso tempo sono iniziati i nostro consueti tavoli tecnici.

E a questi tavoli si è già iniziato a ragionare di un probabile candidato governatore e di chi, tra Fi, Lega e Fdi, potrà indicarlo?

Che il candidato presidente sia espressione della Lega, di Fratelli d’Italia o di Forza Italia potrebbe importare poco. L’importante è che il centrodestra possa tornare a governare la Campania. Con il governo Caldoro qualcosa di buono è stato fatta.

Sta dicendo che non fa differenza se ad esprimere il candidato sarà la Lega o Fdi piuttosto che il suo partito?

E’ ovvio che da senatore di Forza Italia sarei felice se il candidato governatore fosse espressione del nostro partito. Ma al di là di questo noi abbiamo sempre ragionato in termini di coalizione. Nelle Regioni del Nord, qualche anno fa, dove Forza Italia era preponderante rispetto alla Lega, Berlusconi non ebbe problemi a lasciare che ad indicare il governatore scegliere fossero loro. Conta che sia chiaro a tutti che non è più tempo di chiacchiere, ma di buona amministrazione. Il 4 marzo dell’anno scorso dovrebbe aver dato una bella lezione a tutti.

Detto questo, quale sarebbe il candidato migliore secondo lei?

Ci sono tanti candidati ideali per la guida della Regione Campania che sono esponenti del mondo della politica, ma non sarebbe male poter scegliere un candidato della società civile, qualcuno che fa davvero molto per il nostro territorio. Credo che non si debba scegliere il candidato migliore, ma quello che può creare maggiori convergenze e farci vincere.

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