Il vero miracolo del trasporto campano

Il Governatore campano Vincenzo De Luca, nella sua inconfondibile dialettica, ha un rapporto particolare con la parola “miracolo”. Lo sceriffo ormai da anni di contea, nel decantare le sue personali doti, spesso sfrutta tale termine dando un tocco divino a operazioni di più o meno successo. Come dimenticare il “triplo miracolo” della sanità campana, con il Governatore che “da solo in un anno e mezzo” ha portato la Campania fuori dal commissariamento, ha realizzato un “allora inesistente” piano ospedaliero e ci ha salvato con la sua Grazia dall’ecatombe della buia pandemia. Addirittura, riuscendo a far sembrare la sanità campana un’eccellenza. Un’eccellenza dai lunghi tempi in lista d’attesa, con i centri convenzionati che sopperiscono agli esami ma fino al 10 del mese, e con i corridoi da cui di tanto in tanto appaiono foto di miracolose barelle ancora oggi. Vogliamo quindi suggerire al Governatore di attribuirsi un miracolo vero, un miracolo di cui fregiarsi oltre ogni nostra stupida nota a margine. Quello del trasporto pubblico locale, anzi, ancor meglio: la Vesuviana. Sbaglia il Governatore a non vantarsi, quasi a voler evitare scientemente l’argomento. Che dire della Circumvesuviana che non sia già stato detto, in merito alla qualità del servizio? Abbiamo solo l’imbarazzo della quantità degli aneddoti: la condizione delle stazioni, la qualità dei treni, il sovraffollamento, i ritardi e le cancellazioni. Numeri che confermano in ‘Pendolaria’ la Circumvesuviana come la peggiore linea in assoluto fin quando c’era una classifica palese (2019). Nell’ultimo rapporto, quello 2022, le parole usate da Legambiente per descrivere la situazione Circumvesuviana sono le seguenti: “Sulle ‘disgraziate’ linee Circumvesuviane di Napoli e dell’hinterland si sono verificati anche lo scorso anno guasti ai treni che hanno costretto studenti e lavoratori a raggiungere la stazione di destinazione a piedi, camminando sui binari, come lo scorso 17 novembre a Terzigno. Poche settimane prima, il 14 ottobre, un treno si è fermato per problemi tecnici tra le fermate di piazza Garibaldi e Centro Direzionale. In molti altri casi sono state decine le soppressioni giornaliere dovute alla mancanza di personale causa Covid-19, ma su queste linee la situazione era già drammatica per treni vecchi, stazioni in condizioni di degrado e il taglio dei treni avvenuto in questi anni (-10,9% rispetto al 2010)”. Di contro, abbiamo avuto in questi mesi possibilità di vedere il presidente e amministratore delegato EAV: 1) litigare con la pagina satirica “Circumvesuviana, guida alla soppressione e i misteri irrisolti” su Facebook sostenendo che sarebbe il caso di “collaborare” perché “non è chiaro se quei post, che raccolgono centinaia di mi piace, abbiano un intento puramente satirico o sortiscano, magari involontariamente, un effetto diverso e cioè quello di screditare un’azienda, un servizio, ma anche un popolo, perché poi molte delle critiche riguardano i passeggeri”; 2) proporre il primo caso di trasporto pubblico locale a numero chiuso in Campania suggerendo di limitare l’accesso ai treni per Sorrento; 3) suggerire attraverso la sua azienda di andare a Meta accertandosi prima di aver prenotato il posto in spiaggia; 4) rispondere puntualmente a ogni giornale che critica il suo operato. “I treni sulla Vesuviana (in attesa dei nuovi) sono comunque passati da 55 a 70 grazie ai revampizzati. I bus da 100 a 250”. “Abbiamo assunto 1000 persone compreso gli ex Ctp”. E ancora dati, dati e dati che però di fatto non è che abbiano spostato di tanto la qualità del servizio. Ma spesso a prendere il sopravvento è la natura da manager avvezzo più al corsivo sui giornali che alla critica costruttiva, più al commento che alla risposta, spesso chiamato in causa come opinionista. Il tutto, però, mentre il servizio della Circumvesuviana che guida dal 2015 (nessuno dice sia facile gestirla, sia chiaro) continua a essere quello che è, proclama a parte. Ecco, De Luca si intesti questo vero miracolo: quello di avere un manager straordinario, capace di esprimere la sua qualificata opinione in ogni ambito, multicanale e con sorprendente prontezza di riflessi, alla guida da 7 anni della peggior ferrovia d’Italia.
*esperto di comunicazione digitale
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