Inchiesta in Comune, indagato il sindaco

Perquisizioni in Municipio. Coinvolti pure un avvocato, un dirigente e un poliziotto. Blitz dei carabinieri, al setaccio pure l’ufficio del primo cittadino. Sagliocco: “Sono sereno, mai nessun atto contro l’imprenditore”

TRENTOLA DUCENTA – Abuso d’ufficio, concussione e favoreggiamento personale: sono queste le ipotesi di reato contestate ai quattro indagati nell’ambito dell’inchiesta in Comune. Ieri i carabinieri hanno eseguito un decreto di perquisizione locale e sequestro presso uffici e abitazioni dei coinvolti. Ad essere indagati nell’inchiesta sono il sindaco di Trentola Ducenta, Andrea Sagliocco, 45 anni, residente a San Marcellino; Saverio Griffo, 44 anni, avvocato, di Trentola Ducenta; Agostino Fabozzi, 61 anni, dipendente dell’ufficio tecnico del Comune di Trentola Ducenta, di Trentola Ducenta; Giuseppe Melucci, 53 anni, sovrintendente di polizia, di Trentola Ducenta.

Saverio Griffo

Le ipotesi di reato a carico del sindaco Sagliocco sono di concussione e abuso d’ufficio; abuso d’ufficio è invece l’ipotesi di reato a carico di Fabozzi. Per il poliziotto Melucci invece l’ipotesi di reato è quella di favoreggiamento personale. Per Griffo invece l’ipotesi di reato è di concussione in concorso con il sindaco. Il decreto di perquisizione firmato dal sostituto procuratore della Procura del tribunale di Napoli Nord Stefania Faiella è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo territoriale di Aversa coordinati dal tenente Diego Montella.

Melucci

I militari dell’Arma, con il coordinamento del comandante del Reparto territoriale dei carabinieri di Aversa tenente colonnello Donato D’Amato hanno eseguito perquisizioni e sequestri presso l’abitazione, lo studio medico e l’ufficio in Comune del sindaco, presso l’abitazione di Griffo, l’ufficio in Comune di Fabozzi e la sua abitazione, l’abitazione di Melucci. Perquisiti anche l’Ufficio tecnico comunale e l’ufficio del segretario comunale di Trentola Ducenta (non indagato). Al centro dell’inchiesta c’è la presunta richiesta attribuita a Sagliocco e Griffo di costringere un imprenditore “a promettere indebitamente loro denaro o altra utilità e comunque a mettersi a loro disposizione” relativamente ad alcuni lavori per un complesso edilizio a Trentola Ducenta.

Andrea Sagliocco

Per la Procura di Napoli Nord (procuratore Francesco Greco) Sagliocco e Griffo (quest’ultimo di professione avvocato, “senza alcun incarico formale presso il Comune di Trentola Ducenta” annota il pm), avrebbero posto in essere condotte, manovre e azioni amministrative “pretestuose” al solo fine di sospendere i lavori del complesso edilizio, la cui convenzione era stata stipulata nel mese di gennaio dello scorso anno nel corso dell’amministrazione della commissione straordinaria operante dopo lo scioglimento per infiltrazioni della camorra del 2016.

Agostino Fabozzi

Fabozzi invece è coinvolto nell’inchiesta per aver svolto, secondo la Procura, illegittimamente il ruolo di responsabile del servizio tecnico comunale pur essendo inquadrato come categoria B, affidando numerosi lavori edili senza alcuna procedura di gara. Melucci, nominato dal sindaco come responsabile per la sicurezza del territorio, è coinvolto per aver aiutato, nell’iniziale prospettazione della Procura, avrebbe aiutato il primo cittadino ad eludere le investigazioni, “in quanto una volta rinvenuto l’apparecchio per l’intercettazione ambientale installato nell’ufficio del sindaco provvedeva materialmente alla sua rimozione estraendolo dal circuito elettrico, consegnandolo ad un esperto per verificare se all’interno vi fosse un ulteriore apparecchio di captazione audio. I reati ipotizzati si sarebbero consumati da settembre scorso fino al 23 gennaio. A dare il via all’inchiesta è stata la denuncia dell’imprenditore.

“Sono estraneo alla vicenda. Ho piena fiducia nei magistrati. Nessun atto contro l’imprenditore”. Andrea Sagliocco, sindaco di Trentola Ducenta così commenta l’indagine in cui è coinvolto. “Deliberammo in giunta la fattibilità del Pua per 30 alloggi da costruire. Per quanto riguarda la microspia nel mio uffici fu rinvenuta da un elettricista e la facemmo rimuovere. Non sapevamo a chi apparteneva e la consegnammo in Procura” ha aggiunto.

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