Incidente aereo San Donato: il pilota ha chiesto di deviare rotta prima dello schianto

Un'avaria del motore, un guasto improvviso o il pilota, il magnate romeno Dan Petrescu, che per qualche ragione ha perso il controllo. Non c'è ancora una spiegazione univoca per l'incidente dell'aereo da turismo Pilatus Pc-12, che ieri poco dopo le 13 si è schiantato contro una palazzina di due piani

MILANO – Un’avaria del motore, un guasto improvviso o il pilota, il magnate romeno Dan Petrescu, che per qualche ragione ha perso il controllo. Non c’è ancora una spiegazione univoca per l’incidente dell’aereo da turismo Pilatus Pc-12, che ieri poco dopo le 13 si è schiantato contro una palazzina di due piani in via Marigliano, al confine tra Milano e San Donato. Il velivolo era decollato appena 3 minuti prima da Linate.

Alla cloche c’era proprio l’imprenditore 68enne e a bordo del velivolo – comprato nel 2015 da Petrescu e dal socio, il miliardario Vladimir “Vova” Cohn – c’era tutta la sua famiglia. Con il re dell’immobiliare di Bucarest, viaggiava la moglie 65enne Regina, il figlio 30enne Dan Stefan Petrescu con l’amico canadese Julian Brossard, di 36 anni. A bordo c’erano anche il manager 33enne Filippo Nascimbene, con la moglie 34enne Claire Alexandrou, figlia del famoso giornalista romeno di Formula 1 Miki Alexandrescu, (deceduto a marzo 2020), il figlio della coppia, Rafael, e la nonna materna, la 65enne Miruna Anca Wanda Lozinschi. Il magnate romeno e i suoi ospiti sarebbero dovuti atterrare all’aeroporto di Olbia per poi raggiungere la villa in Gallura della famiglia Petrescu. Li aspettava la madre 95enne dell’imprenditore e il gruppo avrebbe dovuto trascorrere insieme qualche giorno di vacanza e festeggiare il compleanno dell’amico canadese. Petrescu era arrivato a Milano con i familiari il 30 settembre e per tre giorni il suo aereo sarebbe rimasto nel piazzale dell’area dello scalo di Linate dedicata ai voli privati. Non sarebbe stata effettuata manutenzione ne sarebbe stato fatto rifornimento di carburante.

Che cosa sia andato storto, subito dopo il decollo, resta ancora da chiarire. “Speriamo che una qualche certezza ce la dia l’analisi della scatola nera”, sottolineano gli inquirenti. Ad indagare sulla tragedia, sono il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e i pm Mauro Clerici e Paolo Filippini, che hanno aperto un fascicolo per disastro colposo. I dati ricavati grazie ad uno speciale software – operazione che potrebbe richiedere un certo tempo – permetteranno di capire se il motore del velivolo abbia subito un malfunzionamento e sia andato in stallo, oppure se qualcosa abbia causato un’esplosione a bordo.

Alcuni testimoni hanno parlato di una fiammata poco prima dell’impatto, ma la loro versione è ancora tutta da verificare.

Dopo un vertice il Procura con la polizia di stato, vigili del fuoco, agenzia nazionale per al sicurezza del volo e polizia giudiziaria, i magistrati si sono recati sul luogo del disastro per un sopralluogo.

Per tutto il giorno gli investigatori hanno cercato di delimitare l’area dell’incidente, raccogliere frammenti di carlinga e ricomporre i resti dei passeggeri. Per identificarli con certezza, però, sarà necessario attendere di comprare i Dna trovati sul luogo dell’impatto con reperti forniti dai familiari, che potranno recarsi a Linate in un’area protetta.

Utili per decifrare l’accaduto, sono anche le comunicazioni tra la torre di controllo di Linate e il Pilatus Pc-12. Da quanto è emerso dalle indagini, gli uomini della sala radar dello scalo milanese hanno notato parametri anomali nel volo del Pilatus Pc-12 e una deviazione rispetto al piano di volo prestabilito. L’imprenditore a quel punto avrebbe chiesto di poter effettuare una “piccola deviazione”, forse per via del maltempo, ma non avrebbe lanciato alcun segnale d’allarme.

Gli scambi con gli uomini radar di Linate, i piani di volo, ma anche i registri annuali della manutenzione dell’aereo – che si trovano a Bucarest – e i progetti della società svizzera Pilatus Aircraft e del motore, di fabbricazione canadese, verranno acquisite e analizzate dai pm milanesi, che si avvarranno dei tecnici dell’Agenzia Nazionale per al Sicurezza del Volo e di altri esperti. Tutte carte che fanno parte di un lungo elenco di documenti indispensabili alle indagini, di cui i pm milanesi contano di venire in possesso grazie anche alle collaborazione di investigatori romeni, svizzeri e canadesi.

(LaPresse/Benedetta Dalla Rovere)

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