Indonesia, isola di Sulawesi nel panico: erutta il vulcano Soputan

L'ultima scossa risale allo scorso ottobre

SULAWESI – Non c’è tregua per l’isola di Sulawesi, in Indonesia. Dopo i violenti terremoti e il conseguente tsunami che l’hanno colpita nel mese di settembre, l’isola piomba di nuovo nel panico. Una duplice eruzione del vulcano Soputan ha fatto tremare ancora la terra di un’isola che oggi dunque ripiomba di nuovo nell’incubo che faticosamente provava a lasciarsi alle spalle.

Indonesia, duplice eruzione del vulcano Soputan

La nuova scossa si è verificata questa mattina. Il vulcano Soputan ha proiettato nel cielo una lunga colonna di cenere, secondo i testimoni alta fino a 7.500 metri. Stando alle prime informazioni, l’eruzione è stata anticipata dalla fuoriuscita di cenere e lava lungo le pendici del vulcano. Lo ha riferito il portavoce della Agenzia per la protezione civile locale, Sutopo Purwo Nugroho. Per la pericolosità della situazione, gli abitanti dell’isola sono stati dunque invitati ad evitare qualsiasi attività nella zona.

Per ora l’episodio sismico non avrebbe causato danni a persone, e le autorità locali non hanno diffuso notizie di crolli.

L’ultima disastrosa eruzione

L’ultima eruzione del Soputan, uno degli oltre 120 vulcani attivi dell’Indonesia, risale al 3 ottobre scorso. Fu quella solo l’ultima di una lunga serie di scosse che aveva devastato l’isola di Sulawesi. Gli abitanti ancora piangono le migliaia di vittime che quell’evento catastrofico provocò. Il terremoto dello scorso 28 settembre e il terribile tsunami che ne è seguito hanno infatti decimato la popolazione dell’isola. Dopo giorni di estenuanti ricerche, l’11 ottobre i soccorritori avevano poi deciso di non continuare a cercare i dispersi.

I morti accertati della tragedia che si è abbattuta sull’Indonesia a settembre sono in totale più di 200 morti. Un bilancio gigantesco. Per non contare il numero dei dispersi, ancora molto alto. La distruzione di interi villaggi, letteralmente ricoperti e annientati dall’onda assassina dello tsunami, è ancora e per chissà quanto tempo ancora, presente.

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