Serie A, l’Inter e le prime grane di Spalletti. I ‘nuovi’ ancora da assemblare, ma intanto il campo dà già delusioni cocenti

La prima giornata consegna una chiave di lettura interessante: chi cambia poco, va meglio.

Inter e le grane per Spalletti
Foto Massimo Paolone/LaPresse

MILANO – Dall’esaltazione post-mercato alle cocenti delusioni del campo, il passo è breve. L’Inter di Luciano Spalletti ha già assaporato il gusto amaro della sconfitta alla prima giornata, sul campo di un Sassuolo cinico e determinato. I nerazzurri, esaltati dalla critica per la campagna di rafforzamento estiva, hanno mostrato lacune difensive e ritmo compassato in avanti. Come a dire che, sul terreno di gioco, non contano le ‘figurine’.

L’Inter e il ‘pacchetto’ dei nuovi da assemblare. Quanto lavoro per Spalletti, già al primo ko

Il ko di Reggio Emilia ha consegnato l’immagine di una squadra tutt’altro che rodata. E’ certo che Spalletti dovrà lavorare parecchio per poter assemblare bene il pacchetto dei nuovi arrivati. Asamoah ha fatto bene, gli altri no. De Vrij è stato sistematicamente in affanno su Boateng, Politano ha mostrato grande volontà ma altrettanta imprecisione. Lautaro Martinez, invece, non s’è visto. Ed ecco che la mezza rivoluzione estiva potrebbe rivelarsi non così produttiva come tutti s’aspettavano, almeno all’inizio. Certo, l’Inter (in teoria) non corre il rischio di finire come il Milan dell’anno scorso. Perché parte da una base solida e tangibile in campo, mentre i rossoneri si presentarono ai nastri di partenza con 10 novità su 11. Ma a Spalletti servirà tempo per poter contare su una squadra competitiva. Intanto, però, le altre già scappano via.

Va meglio chi cambia poco, Spal ed Empoli sorridono sul filo della continuità

La prima giornata di campionato ha fornito una chiave di lettura interessante. Chi cambia meno, ad oggi, va meglio. Non è questo forse il caso del Sassuolo, che sulla panchina presenta il volto nuovo di Roberto De Zerbi. Anche se, a dirla tutta, l’ex Foggia aveva già mostrato cose interessanti l’anno scorso. Ridestando un Benevento che, forse, avrebbe avuto qualche chance in più se avesse avuto in panchina fin dall’inizio l’attuale tecnico del Sassuolo. I successi di Spal ed Empoli, invece, sono arrivati proprio sul filo della continuità. Se a Ferrara Leonardo Semplici è ripartito con la squadra solida e ordinata dell’anno scorso (sbancando Bologna), al Castellani si è visto l’Empoli sbarazzino che ha dominato lo scorso campionato di Serie B. Sul lungo periodo bisognerà verificare la tenuta dei ragazzi di mister Andreazzoli, ma l’idea di cambiare poco e lavorare tanto ha già portato i suoi primi frutti.

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