Israele, bloccata una barca di attivisti: voleva interrompere l’embargo

La Marina ferma un'imbarcazione con bandiera della Norvegia

LP / AFP PHOTO / JALAA MAREY

GERUSALEMME (LaPresse/AFP) – La Marina israeliana ha intercettato al largo della Striscia di Gaza un’imbarcazione di attivisti con bandiera della Norvegia. La barca provava a rompere l’embargo terrestre e marittimo imposto da Israele a Gaza, che dura da oltre 10 anni. Lo riferisce l’esercito israeliano, spiegando che “l’attività si è conclusa senza eventi eccezionali”. E “in questo momento la nave viene trasferita nel porto di Ashdod”, lungo la costa centrale di Israele. Secondo un gruppo di attivisti legato all’imbarcazione, ‘Al-Awda’, cioè ‘Il ritorno’, a bordo si trovano 22 persone e un carico di forniture mediche.

Il peschereccio era partito da Palermo

L’imbarcazione bloccata, ‘Al-Awda’ appunto, è un peschereccio. Era partita da Palermo, suo ultimo scalo, il 21 luglio. Prima che venisse intercettata, la Freedom Flotilla Coalition aveva diffuso una dichiarazione in cui si diceva che la Marina israeliana stava dando avvertimenti. “La Marina di Israele sostiene che la nostra nave stia violando il diritto internazionale e minaccia che useranno ‘ogni mezzo necessario’ per fermarci”. Ma “in realtà, le uniche ‘misure necessarie’ sarebbero porre fine all’embargo di Gaza e ripristinare la libertà di movimento per tutti i palestinesi”.

Israele ha bloccato le imbarcazioni

Una seconda imbarcazione che fa parte dello stesso gruppo, la ‘Freedom’ con bandiera della Svezia, dovrebbe arrivare nella zona nei prossimi due giorni. Secondo quanto riferisce la Freedom Flotilla Coalition. Quattro imbarcazioni sono partite dalla Scandinavia a metà maggio e si sono fermate lungo la strada in circa 28 porti, spiega la coalizione. Le due barche oltre ad ‘Al-Awda’ e ‘Freedom’ sono ancora indietro, dopo un recente scalo a Palermo.

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