Israele, calca al raduno di ebrei ultraortodossi: 45 morti. Lutto nazionale

Il premier, Benjamin Netanyahu, è andato sul luogo della tragedia e ha annunciato che domenica sarà rispettata una giornata di lutto nazionale

Ultra Orthodox Jews make their way out of Mt. Meron where fatalities were reported during Lag BaOmer festival at Mt. Meron in northern Israel, Friday, April 30, 2021. A stampede at the religious festival attended by tens of thousands of ultra-Orthodox Jews in northern Israel killed dozens of people and injured about 150 early Friday, medical officials said. It was one of the country's deadliest civilian disasters. (AP Photo/Sebastian Scheiner)

GERUSALEMME – Almeno 45 persone sono morte e 150 sono rimaste ferite nella calca al monte Meron, nel nord di Israele, alle celebrazioni per la festività ebraica del Lag Ba’Omer. Decine di migliaia di ebrei ultraortodossi commemoravano la ricorrenza religiosa, che si è trasformata in uno dei più drammatici disastri della storia dello Stato ebraico. Il premier, Benjamin Netanyahu, è andato sul luogo della tragedia e ha annunciato che domenica sarà rispettata una giornata di lutto nazionale. “Il disastro del monte Meron è uno dei più pesanti che abbiano colpito lo Stato di Israele. Piangiamo le vittime, il nostro cuore è con le famiglie e con i feriti”, ha detto. Il presidente, Reuven Rivlin, ha acceso 45 candele in memoria dei morti.

La vicenda

Secondo il racconto dei testimoni, migliaia di persone si sono accalcate su una scalinata. Nei filmati si vedono migliaia di uomini, nei tradizionali abiti neri degli ebrei ultraortodossi, ammassati nel passaggio. Hanno cominciato a cadere, gli uni sugli altri, vicino alla fine della scivolosa scalinata di metallo, e ne è derivata la calca. “Nessuno riusciva a fermarsi, li ho visti cadere uno dopo l’altro”, ha raccontato Avraham Leibe.

Vari testimoni hanno sostenuto che le barriere piazzate dalla polizia abbiamo impedito il passaggio delle persone. Tra loro il rabbino Velvel Brevda, il quale ha accusato la polizia di aver chiuso passaggi solitamente aperti: sono morti “senza una ragione, solo” perché la polizia doveva “dimostrare di controllare questo posto”. Il ministero della Giustizia ha annunciato che la polizia ha avviato un’indagine interna.

La celebrazione religiosa

Quella sul monte Meron è stata la prima celebrazione religiosa legale da quando Israele ha revocato la maggior parte delle restrizioni legate alla pandemia del Covid-19. I contagi nel Paese sono calati drasticamente, grazie alla massiccia campagna di vaccinazione. Ogni anno alla festa partecipano decine di migliaia di persone per onorare il rabbino Shimon Bar Yochai, mistico del secondo secolo che sarebbe sepolto al monte. Quest’anno i media hanno stimato la presenza di 100mila persone. I primi funerali delle vittime sono stati previsti a poche ore dall’incidente, prima del calar del sole, in modo da celebrarli prima dello stop per il riposo sabbatico.

Netanyahu sul posto

Nella sua breve visita sul posto, Netanyahu è stato contestato da decine di ultraortodossi, che hanno accusato il governo e la polizia per la tragedia. Che potrebbe avere risvolti politici, in un periodo di grave incertezza dopo le elezioni di marzo, le quarte in due anni.

Netanyahu sinora non è riuscito a formare una coalizione per governare e il tempo a sua disposizione scadrà la prossima settimana. Se fallirà, toccherà ai rivali politici tentare di unire partiti di orientamenti assai diversi. Netanyahu ha bisogno del sostegno dei partiti ultraortodossi, suoi storici alleati, se vuole restare al potere. E i media israeliani hanno riferito che, all’inizio del mese, aveva garantito loro che le celebrazioni di Lag Ba’Omer si sarebbero potute svolgere senza grandi restrizioni. Decisione che sarebbe stata appoggiata da ministri e polizia, nonostante le obiezioni delle autorità sanitarie per i rischi di contagio. L’anno scorso la celebrazione era stata limitata, proprio a causa della pandemia.

(LaPresse/AP)

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