Istat: campanello d’allarme sul Pil, in calo nei prossimi mesi. L’industria frena

Dopo la cavalcata trionfale del 2021, l'anno in corso potrebbe riservare una serie di delusioni per l'economia nazionale, con il Pil in progressivo rallentamento, l'inflazione a livelli preoccupanti e l'occupazione in frenata.

Foto LaPresse Tiziano Manzoni 04/04/2018 Bergamo - ITALIA Cronaca il cantiere con certificazione LEED della nuova sede di Confindustria Bergamo all'interno del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso Nella foto il cantiere

ROMA – Dopo la cavalcata trionfale del 2021, l’anno in corso potrebbe riservare una serie di delusioni per l’economia nazionale, con il Pil in progressivo rallentamento, l’inflazione a livelli preoccupanti e l’occupazione in frenata. A far suonare un primo campanello d’allarme è l’Istat nella nota mensile di gennaio sull’andamento dell’economia. E a conferma delle incertezze lo stesso Istat fotografa già a dicembre un cambio di rotta per la produzione industriale, in calo dell’1% rispetto al mese precedente. Su anno il rimbalzo resta forte, con un +4,4%, e nel complesso il 2021 si è chiuso con un rotondo +11,8% a fronte di un -11,4% dell’anno precedente. Ma le nubi che si stanno addensando sulla ripresa, secondo l’Istat cominciano a produrre le prime ombre. Resta comunque il fatto che l’indice di dicembre ha superato del 2% il valore di febbraio 2020, mese antecedente l’inizio dell’emergenza sanitaria. “Considerando l’evoluzione congiunturale del 2021, si sono registrati aumenti dell’indice complessivo in tutti e quattro i trimestri, sebbene in progressivo rallentamento nel corso dell’anno”, sottolinea l’Istat.

Cautela anche sul futuro prossimo dell’economia. Si legge nella nota di gennaio. “Il percorso di ripresa dell’Italia potrebbe subire un rallentamento nei prossimi mesi” a fronte di un calo della fiducia tra famiglie e imprese che riflette il peggioramento delle attese sulla situazione economica. “Questi segnali – spiega l’Istat – potrebbero configurare un ulteriore rallentamento dell’attività nei prossimi mesi”. Nel dettaglio a gennaio, l’indice di fiducia delle imprese ha subito un forte rallentamento e tutte le componenti hanno evidenziato un peggioramento, in particolare delle attese sull’economia. Non solo. Tra ottobre e dicembre 2021 è continuato a salire il numero di imprese che segnalano ostacoli alla produzione. Dal lato delle famiglie, le prospettive per i prossimi mesi appaiono in peggioramento. A gennaio si è avuta una diminuzione dell’indice del clima di fiducia dei consumatori diffusa a tutte le componenti e soprattutto ai giudizi per il clima economico e quello futuro.

A questo si aggiungono le difficoltà sul fronte inflazione e occupazione. Sul primo l’Istat segnala che “le aspettative sull’andamento dei prezzi nei prossimi mesi sono al rialzo” e già a gennaio “l’inflazione ha mostrato una ulteriore crescita e il valore acquisito per l’anno corrente è +3,4%”. Per quanto riguarda l’occupazione non si prevede un particolare slancio nel 2022 con le imprese che incontrano difficoltà nel reperire lavoratori con competenze adeguate. Un dato che per l’Istat potrebbe rappresentare un ulteriore freno.

LaPresse

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