Istat, cresce la spesa per i servizi sociali: il Sud resta indietro

I principali destinatari della spesa sociale, osserva l'Istat, sono famiglie e minori, anziani e persone con disabilità che assorbono l'82% delle risorse impegnate

MILANO – Per il quarto anno consecutivo la spesa dei comuni per i servizi sociali è in crescita, tornando ai livelli registrati negli anni prima della crisi del 2011-2013. Nel 2017 infatti questa voce torna a superare i 7 miliardi di euro, circa lo 0,4% del Pil e ciascun italiano beneficia di circa 119 euro di spesa. Ma anche in questo campo le differenze territoriali sono molto ampie con il Sud che resta indietro: si raggiungono i 58 euro a persona contro valori che superano i 115 in tutte le altre ripartizioni, toccando il massimo nel Nord-est con 172 euro.

Le stime dell’Istat

A fornire la mappa non aggiornatissima sul livello di spesa sociale è l’Istat che nota anche come rispetto alla media europea l’Italia destina alla protezione sociale una quota importante del Pil (il 29,1% contro il 27,9% della media Ue). Ma anche qui ci sono differenze da segnalare. In Italia è molto alta la quota di spesa per le pensioni di anzianità e vecchiaia (poco meno del 16% del Pil) mentre il Paese si colloca invece tra quelli con i livelli più bassi di spesa per i servizi sociali.

La spesa sociale

I principali destinatari della spesa sociale, osserva l’Istat, sono famiglie e minori, anziani e persone con disabilità che assorbono l’82% delle risorse impegnate. La spesa rimanente è dedicata per il 7,4% all’area povertà e disagio adulti, il 4,8% ai servizi per Immigrati, Rom, Sinti e Caminanti, in minima parte (0,3%) a interventi per le dipendenze da alcol e droga e il rimanente 5,5% alle attività generali.

I destinatari

La spese rivolte ai diversi tipi di utenza hanno fatto registrare tassi d’incremento variabili. L’area famiglie e minori ha avuto una crescita più contenuta (+1,1%) rispetto alla spesa complessiva (+2,5%). Continua ad aumentare la spesa per l’assistenza ai disabili (+4,1%), confermando l’andamento positivo registrato dall’avvio della rilevazione, ovvero dal 2004. Le risorse destinate agli anziani, che per sei anni consecutivi a partire dal 2011 avevano subito un contenimento, crescono di circa 74 milioni di euro rispetto all’anno precedente (+4,7%). Diminuiscono invece leggermente (-0,1%) le spese per il contrasto alla povertà e per il disagio adulti, dopo un lieve incremento nel biennio precedente. Nell’ambito dei servizi rivolti agli immigrati, le spese restano sotto il 5% della spesa sociale dei Comuni, ma continuano a crescere con valori in linea con l’incremento della spesa totale (+2,7%).

(AWE/LaPresse/di Paolo Tavella)

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