Italiani sempre più in fuga, 128mila partiti nel 2018: in 13 anni 2 milioni in più

Con 22.803 partenze continua il solido 'primato' della Lombardia, seguita dal Veneto (13.329), dalla Sicilia (12.127), dal Lazio (10.171) e dal Piemonte (9.702)

Foto Nicola Vaglia/LaPresse 01-08-2017 Milano, Italia Cronaca Malpensa, sciopero improvviso degli addetti ai bagagli: disagi per i passeggeri nella foto: code ai check-in Photo Nicola Vaglia/LaPresse01-08-2017 Milan, ItalyNewsPassengers queue at a check in area of the Milan's Malpensa international Airport due to baggage handlers strike

ROMA – E’ fuga dall’Italia. Lo scorso anno sono partiti in 128mila, che vanno a ingrossare le fila dei nostri compatrioti espatriati. Sono l’8,8% degli italiani. Un numero impressionante, soprattutto se si considera che dal 2006 al 2019 la mobilità italiana è aumentata del +70,2% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’Aire a quasi 5,3 milioni.

Boom di fughe nel Meridione

E’ la fotografia scattata dal Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, che rivela come quasi la metà degli italiani iscritti all’Aire sia originaria del Meridione (48,9%, di cui il 32,0% Sud e il 16,9% Isole); il 35,5% proviene dal Nord (il 18,0% dal Nord-Ovest e il 17,5% dal Nord-Est) e il 15,6% dal Centro. Le donne sono il 68,1%. Più della metà (51,5%) è iscritto all’AIRE per espatrio, ma continua la crescita degli iscritti per nascita (39,7%). Le acquisizioni di cittadinanza sono il 3,4%, le reiscrizioni per irreperibilità il 4,0%. Il 43,9% è iscritto da oltre 15 anni, il 20,7% da meno di 5 anni. Guardando all’ultimo anno, hanno registrato la loro residenza fuoridei confini nazionali per espatrio 128.583 italiani (400 persone in più rispetto all’anno precedente). Si conferma la prevalenza degli uomini (oltre 71 mila, il 55,2%) sulle donne (oltre 57 mila, il 44,8%). Ma questa differenza nell’ultimo anno si è leggermente accentuata. La maggior parte sono ancora i giovani (18-34 anni, 40,6%) e i giovani adulti (35-49 anni, 24,3%).

Dove si sono trasferiti

Oltre 2,8 milioni (54,3%) risiedono in Europa, oltre 2,1 milioni (40,2%) in America. Nello specifico, però, sono l’Unione Europea (41,6%) e l’America Centro-Meridionale (32,4%) le due aree continentali maggiormente interessate dalla presenza dei residenti italiani. Le comunità più consistenti si trovano, nell’ordine, in Argentina (quasi 843 mila), in Germania (poco più di 764 mila), in Svizzera (623 mila), in Brasile (447 mila), in Francia (422 mila), nel Regno Unito (327 mila) e negli Stati Uniti d’America (272 mila).

Il primato della Lombardia

Con 22.803 partenze continua il solido ‘primato’ della Lombardia, seguita dal Veneto (13.329), dalla Sicilia (12.127), dal Lazio (10.171) e dal Piemonte (9.702). Il Rapporto Italiani nel Mondo 2019, attraverso analisi sociologiche e linguistiche, aneddoti e storie fa rife-rimento al tempo in cui erano gli italiani ad essere discriminati, risvegliando ‘il ricordo di un passato in-giusto – spiega il testo – non per avere una rivalsa sui migranti di oggi che abitano strutturalmente i nostri territori o arrivano sulle nostre coste, ma per ravvivare la responsabilità di essere sempre dalla parte giusta come uomini e donne innanzitutto, nel rispetto di quel diritto alla vita (e, aggiungiamo, a una vita felice) che è intrinsecamente, profondamente, indubbiamente laico’.

La scelta

Si tratta dunque di ‘scegliere non solo da che parte stare, ma anche che tipo di persone vogliamo essere e in che tipo di società vogliamo vivere noi e far vivere i nostri figli, le nuove generazioni’. La Fondazione Migrantes auspica che questo studio possa “aiutare al rispetto della diversità e di chi, italiano o cittadino del mondo, si trova a vivere in un Paese diverso da quello in cui è nato”.

(LaPresse/di Antonella Scutiero)

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