Johnson & Johnson sospeso in Usa per indagini su trombi: rinviate le consegne in Europa

Foto AP / Morry Gash Pool

MILANO – Gli Usa hanno raccomandato la sospensione delle somministrazioni del vaccino monodose Johnson & Johnson a seguito delle segnalazioni di casi estremamente rari di trombi sanguigni. Poco dopo, l’azienda ha annunciato il rinvio della consegna delle dosi in Europa: “Abbiamo esaminato questi casi con le autorità sanitarie europee” e “abbiamo deciso di ritardare in modo proattivo il lancio del nostro vaccino in Europa”.

È un nuovo colpo per la campagna vaccinale nell’Unione europea, già alle prese con tagli di forniture e preoccupazioni legate un ristretto numero di casi di rari trombi a seguito di vaccinazioni con AstraZeneca, proprio mentre centinaia di migliaia di dosi di Johnson & Johnson erano attese questa settimana. Tanto più che si teme che i nuovi sviluppi possano minare la fiducia nei vaccini, complicando così gli sforzi di immunizzazione. L’Ema monitora la situazione: ha fatto sapere che “sta indagando e deciderà se possa essere necessaria un’azione normativa”, anche se “al momento non è chiaro se esista un nesso causale” tra il vaccino J&J e i coaguli di sangue.

Negli Usa le autorità sanitarie, cioè Cdc e Fda, nel raccomandare lo stop temporaneo all’uso di J&J hanno sottolineato che si tratta di “abbondanza di prudenza” e di casi estremamente rari. Hanno riguardato sei donne (di età compresa fra 18 e 48 anni), di cui una è morta e un’altra è in condizioni critiche, su un totale di oltre 6,8 milioni di dosi somministrate. La Food and Drug Administration prevede che sarà “una pausa breve” e “questione di giorni”.

“Questo è un evento davvero raro. Se guardiamo a quello che sappiamo finora, ci sono stati sei casi su 6,85 milioni di dosi, il che significa meno di uno su un milione”, ha poi ribadito Anthony Fauci, direttore dell’Istituto malattie infettive degli Stati Uniti e consigliere capo per la salute della Casa Bianca. “Al momento non è stato dimostrato nessun nesso causale chiaro fra questi eventi rari e il vaccino Janssen”, ha fatto sapere dal canto suo la Johnson & Johnson.

Washington ha sottolineato che negli Stati Uniti la pausa di J&J “non avrà un impatto significativo sul piano di vaccinazione”, alla luce del fatto che è solo uno dei tre vaccini autorizzati e pienamente disponibili nel Paese, oltre a Pfizer e Moderna. E anzi, la Casa Bianca sottolinea che le forniture di Pfizer e Moderna sono “più che sufficienti a mantenere il ritmo attuale di 3 milioni di dosi al giorno e rispettare l’obiettivo” di Joe Biden di “200 milioni di dosi entro il suo 100esimo giorno in carica”.

Diversa la situazione in Ue, dove l’arrivo delle fiale di Johnson&Johnson era molto atteso. L’Europa, fra l’altro, è alle prese anche con una terza ondata: in Germania il governo, per arginare i contagi, ha approvato una nuova serie di norme nazionali per combattere il coronavirus, soprannominata ‘freno d’emergenza’, per porre fine alla varietà di misure che ha contraddistinto la risposta alla pandemia nei 16 Laender.

“La situazione è seria e dobbiamo prenderla in modo serio”, ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Il ‘freno d’emergenza’ si applicherà alle regioni con oltre 100 nuovi casi settimanali su 100mila abitanti e implicherà la chiusura di negozi, centri culturali e sportivi, nonché limitazioni ai contatti personali e coprifuochi notturni. E Parigi, sull’onda delle preoccupazioni per le varianti del coronavirus, ha deciso di sospendere tutti i voli tra Brasile e Francia fino a nuovo avviso.(LaPresse)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome