Kazakistan, Papa: “Questa sia di nuovo terra d’incontro fra chi è distante”

Il discorso all’apertura della Sessione Plenaria del VII Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali al Palazzo della Indipendenza di Nur Sultan

Papa Francesco in Kazakistan (Foto Vatican Media/LaPresse)

NUR SALTAN – “Il senso della vita non può ridursi ai nostri interessi personali, ma si inscrive nella fratellanza che ci contraddistingue. Cresciamo solo con gli altri e grazie agli altri”. Così Papa Francesco all’apertura della Sessione Plenaria del VII Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali al Palazzo della Indipendenza di Nur Sultan. “Possa il Kazakistan essere ancora una volta terra d’incontro tra chi è distante. Possa aprire una nuova via di incontro, incentrata sui rapporti umani: sul rispetto, sull’onestà del dialogo, sul valore imprescindibile di ciascuno, sulla collaborazione; una via fraterna per camminare insieme verso la pace”.

“In questi luoghi è ben nota l’eredità dell’ateismo di Stato, imposto per decenni, quella mentalità opprimente e soffocante per la quale il solo uso della parola ‘religione’ creava imbarazzo. In realtà, le religioni non sono problemi, ma parte della soluzione per una convivenza più armoniosa”. Così Papa Francesco all’apertura e Sessione Plenaria del VII Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali al Palazzo della Indipendenza di Nur Sultan, in Kazakistan. “La ricerca della trascendenza e il sacro valore della fraternità – aggiunge – possono infatti ispirare e illuminare le scelte da prendere nel contesto delle crisi geopolitiche, sociali, economiche, ecologiche ma, alla radice, spirituali che attraversano molte istituzioni odierne, anche le democrazie, mettendo a repentaglio la sicurezza e la concordia tra i popoli. Abbiamo dunque bisogno di religione per rispondere alla sete di pace del mondo e alla sete di infinito che abita il cuore di ogni uomo”.

(LaPresse)

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