La Cementir tiene Bagnoli in ostaggio

Dopo 30 anni il gruppo Caltagirone non ha bonificato la sua area: braccio di ferro infinito

NAPOLI – Sono passati 32 anni dall’ultima colata a caldo nello stabilimento Italsider di Bagnoli, trenta esatti dalla dismissione della grande fabbrica dell’area orientale. E ancora oggi quella zona aspetta di cominciare a vivere il suo futuro. Gli interessi privati, però, rallentano il processo. Inesorabilmente. Ancora una volta. A rivelarlo, alla vigilia del passaggio di consegne con il sindaco Gaetano Manfredi, è Francesco Floro Flores, commissario per la riqualificaazione dell’area dal 2018. “Senza un accordo con Cementir, il progetto Bagnoli non decollerà mai del tutto”, ha spiegato ai consiglieri della commissione Urbanistica del Comune di Napoli. Da anni è stato intimato al gruppo Caltagirone di procedere alla bonifica dei suoli, pericolosi per la salute pubblica. Ma niente da fare. Ricorsi, contro ricorsi e nessuna svolta. E così la struttura commissariale, prima con Salvo Nastasi, poi con Floro Flores, è andata avanti lasciando in stand-by la questione Cementir. Che qualcuno prima o poi dovrebbe occuparsi di risolvere. Altrimenti quel principio di ‘chi inquina, paga’ resterà solo una bella idea e nulla più. Floro Flores ha spiegato che “nell’autunno del 2020 sono stati finalmente messi in sicurezza i detriti lasciati dalla precedente gestione – i cosiddetti “cumuli Morgan” – e, sul piano tecnico, ha evidenziato l’efficacia di procedere a una bonifica per lotti, tenendo conto che non è possibile parlare di Bagnoli come un unicum. Entro fine marzo verrà quindi completata la bonifica dell’ex area Eternit, che doveva terminare nel 2021 ma è stata rinviata per il rinvenimento di una quantità di amianto maggiore del previsto. Una volta ultimata la bonifica dell’ex Eternit, si potrà partire con la progettazione nell’area e contestualmente bonificare altre due aree, il Parco dello Sport – per il quale è in via di definizione un progetto di affidamento della gestione all’Università “Federico II” – e l’area “Fondiarie”. Con un appalto unico si procederà inoltre alla bonifica dell’area edile, della spiaggia e della colmata e, attraverso un appalto integrato, si interverrà sulle acque di falda. Per il 2023 dovrebbe esserci il completamento di tutte le operazioni”. Passi avanti, anche se c’è poco da esultare dopo 30 anni e la condizione cambiata solo di poco di Bagnoli. Cementir resta proprietaria dei terreni, il gruppo di Francesco Gaetano Caltagirone dovrebbe provvedere alla bonifica delle sue aree. E l’accordo non c’è. Con Luigi De Magistris è stato messo da parte anche il dialogo, ma con i commissari la situazione non è migliorata. Chissà se Manfredi avrà la forza di occuparsi di questa trentennale faccenda. Possibilmente con efficacia e determinazione. O Bagnoli sarà condannata a un eterno limbo, fatto di piccoli passi avanti e di miliardi di soldi pubblici spesi per non rinascere davvero.

Discusso inoltre lo stato delle infrastrutture e il tema della progettazione: fondamentale, per il Commissario, è stata in questo senso l’approvazione del “planivolumetrico”, che rende definitivo l’assetto futuro dell’area. Senza un accordo con Cementir, ha concluso, il progetto Bagnoli non decollerà mai del tutto. “Oggi abbiamo un resoconto completo dello stato dell’arte a partire da quello delle bonifiche e dei contenziosi, sulla divisione dei lotti dell’intera zona, degli interventi realizzati e da realizzare, degli investimenti finanziari e dei fondi a disposizione che, allo stato ammontano a circa 500 milioni di euro, grazie ai quali potremo intervenire sul Parco dello Sport, sul Turtle Park ed su altri siri possono tradursi in altrettanti volani di sviluppo e occupazione”, ha detto il presidente di commissione Massimo Pepe. La strada è lunghissima. E ora sarà il sindaco a indicare la rotta. Magari chiudendo qualche vecchia partita lasciata aperta nel silenzio generale.

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