La faida di Ponticelli, caccia agli alleati dei De Martino

La cosca può contare su ‘appoggi ombra’. Le armi sarebbero fornite da altri clan per attaccare i De Luca Bossa. Strade blindate nell’area orientale: il fronte della guerra rischia di allargarsi

NAPOLI – La guerra tra i gruppi criminali di Ponticelli è realtà. Le ‘stese’ sono accompagnate dalle bombe e adesso c’è apprensione: lo scontro potrebbe sfociare in una faida e invece dei danni alle auto presto si potrebbero registrare ferimenti o forse anche uccisioni.

Contrapposti due ‘cartelli’. Da un lato i De Micco ‘Bodo’ e i De Martino ‘XX’, dall’altro lato i De Luca Bossa, che sono ‘federati’ con i Minichini e i Casella. Uno scontro che – questo il timore degli investigatori – potrebbe presto allargarsi ad altri gruppi criminali dell’area orientale di Napoli. Del resto la ‘geopolitica criminale’ di Napoli, ben nota alle forze dell’ordine, vede i Casella alleati degli Aprea e dei Cuccaro di Barra e dei Rinaldi di San Giovanni a Teduccio. Tutti gruppi che fanno parte della ‘galassia’ dell’Alleanza di Secondigliano, il ‘cartello’ che mette insieme i clan Contini del Vasto, Licciardi di Secondigliano e Mallardo di Giugliano.

Ma se questa è la situazione, gli inquirenti si chiedono come i De Micco-De Martino possono pensare di poter dichiarare guerra ai rivali come accaduto pochi giorni fa con la ‘stesa’ sotto casa di esponenti dei De Luca Bossa. E questa è la questione principale. Per gli investigatori la risposta è semplice: i De Micco-De Martino hanno dichiarato guerra ai De Luca Bossa – e di riflesso ai loro alleati – perché possono contare su importanti appoggi. Sostegni ‘ombra’, visto che ufficialmente nessun altro clan sembra schierarsi al fianco degli XX e dei Bodo. Ma il sospetto è che in realtà non sia così.

Sicuramente qualche altro gruppo sta sostenendo la guerra dei De Micco-De Martino. Sicuramente avversari dei gruppi alleati con i De Luca Bossa. Un’ipotesi porta certamente ai Mazzarella, il clan che ‘fronteggia’ l’Alleanza di Secondigliano nel controllo di gran parte della città di Napoli e degli affari illeciti. Ma non è chiaro se davvero gioverebbe ai Mazzarella alimentare una faida in questo momento, non fosse altro perché in altre zone della città c’è un sostanziale equilibrio, una tregua con le forze vicine all’Alleanza di Secondigliano.

Ma nello scacchiere politico della camorra non ci sono solo i Mazzarella. Esistono altri gruppi in grado di poter sostenere, con armi e probabilmente soldi, le offensive dei De Micco-De Martino. Magari anche qualcuno che vuole allentare la morsa delle forze dell’ordine nel proprio territorio per riprendere a fare affari con la droga, l’usura o le estorsioni senza avere tra i piedi uomini in divisa, in questo momento concentrati a bloccare la faida di Ponticelli.

Di certo è che lo scontro armato rischia di allargarsi se non verrà immediatamente bloccato perché con il passare del tempo e con il prosieguo di azioni di fuoco aumenta il rischio che più gruppi siano coinvolti nello scontro armato.
Una prospettiva che mette in allarme tutti perché già in passato Ponticelli è stato teatro di scontri armati e a rimetterci sono stati sempre i cittadini perbene.

L’appello. In questa situazione di terrore molti cittadini sono isolati e costretti a rinchiudersi nelle proprie case augurandosi ogni volta che non vengano colpiti vittime innocenti. L’associazione antiracket Sos Impresa-Rete per la legalità lancia un appello proprio ai cittadini e agli operatori economici di Ponticelli: “Questo è il momento di reagire, di ribellarsi e di collaborare. Siamo certi – dichiara Anna Ferrara – che le forze dell’ordine riusciranno in breve a stroncare anche questa ennesima guerra tra bande di delinquenti, ma se i cittadini onesti collaborano, anche riservatamente, con gli inquirenti e gli investigatori, i risultati saranno più rapidi e più efficaci. Una forte collaborazione con le forze di polizia avrà anche l’effetto deterrente verso una possibile nuova faida che potrebbe scoppiare dopo gli arresti dei protagonisti criminali di oggi”.

Così il presidente nazionale dell’associazione Luigi Cuomo: “Se alle istituzioni preposte a prevenire e contrastare la camorra nella nostra città si uniscono anche i tantissimi napoletani onesti la camorra ed i delinquenti di qualsiasi età non potranno più spadroneggiare per le vie di Ponticelli quasi come se fossero intoccabili e indisturbati. La sicurezza delle nostre case e dei nostri figli dipende anche dal nostro coraggio e senso civico che non può, e non deve, mancare perché è in gioco anche la nostra libertà democratica di cittadini e di imprenditori”.

E conclude: “E’ necessario trovare le sedi e le modalità più adeguate a facilitare questa collaborazione e la nostra organizzazione è pronta a fare la propria parte anche per fare da ponte in sicurezza con discrezione e riservatezza, ma con determinazione attiva e fattiva. Da Ponticelli può partire un modello valido per la città e la provincia di Napoli nell’interesse di tutte le persone oneste”.

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