‘Affare accoglienza’. I pm: Lucano al vertice di un’associazione a delinquere. Alimenti destinati ai migranti usati per fini privati e soldi presi dalle casse senza giustificazioni

L'associazione a delinquere contestata a 15 imputati. Tra gli inquisiti i rappresentanti legali di varie associazioni attive nell'accoglienza dei migranti

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

RIACE – Un’associazione a delinquere con al vertice Domenico Lucano. Per la procura di Locri il sindaco di Riace avrebbe ‘promosso e organizzato’ una struttura finalizzata “ad orientare” gli uffici del ministero dell’Interno e della Prefettura di Reggio Calabria “preposti alla gestione dell’accoglienza dei rimuti”.

‘Città futura’

Il primo cittadino, controllando di fatto l’associazione ‘Città futura’, avrebbe curato i rapporti con le Istituzioni “al fine di individuare gli strumenti necessari ad interferire sulla regolarità degli affidamenti e dei relativi pagamenti”.

L’associazione a delinquere

Nell’ipotizzata associazione figurano altre 14 persone. Gianfranca Musuraca, Antonio Capone, Jerri Cosimo Ilario Tornese, Antonio Santo Petrolo, Giuseppe Sgrl, Nicola Audino, Domenico Latella, Annamaria Maiolo, Renzo Valià, Salvatore Romeo, Maria Taverniti e Pietro Oberdan Curiale, in qualità di rappresentanti di varie associazioni attive nel settore dell’accoglienza dei migranti, per gli inquirenti garantivano “le attività strumentali  alla vita stessa del sodalizio criminoso” consentendone  il funzionamento.

Derrata alimentare indicate come destinati agli immigrati, ma “sistematicamente utilizzata per fini privati”, rendicontazioni taroccate dei rifugiati negli Sprar, annotazioni di costi fittizi “per spese carburante” e altro materiale (dai cd alle borse lavoro), assenza di documentazione che avrebbero dovuto tracciare i costi di gestione, e quattrini contanti prelevati dalla casse dell’ associazione senza una dovuta giustificazione: questo l’ipotetico modus operandi indivudato dalla Procura adottato dal gruppo ‘guidato’ da Lucano.

Gli inquirenti contestano l’associazione a delinquere anche a Cosimina Ierinò, dipendente di Città Futura e principale collaboratrice di Lucano, e Giuseppe Ammendolia, consulente del lavoro a disposizione dell’associazione.

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