La rabbia di La Torre contro Zannini: “Hai fatto arricchire Alfredo Campoli”

Le accuse del figlio di ‘Puntinella’ nei messaggi di minaccia inviati al consigliere regionale

MONDRAGONE – Prima dell’incursione di Francesco Tiberio La Torre in casa Zannini, prima delle sue richieste di denaro e delle minacce, a contattare il politico e avvocato era stato il figlio, Antonio La Torre.
Del messaggio che, lo scorso dicembre, il giovane (ora in Germania) inviò al consigliere regionale Giovanni Zannini (nel tondo), con l’obiettivo di ottenere da lui denaro, abbiamo già scritto martedì scorso. Denaro che il ragazzo avrebbe preteso come risarcimento per una ferita che rimediò nel corso di una zuffa (nel 2010) avvenuta sul lido gestito all’epoca proprio da Zannini.

Se La Torre si fiondò allo stabilimento balneare dell’avvocato fu per imputargli la scarsa attenzione professionale che, a suo dire, aveva mostrato alle vicende giudiziarie del padre, detto Puntinella, all’epoca in carcere (Francesco Tiberio, già condannato per mafia, è il cugino del boss Augusto). La discussione degenerò in una lite violenta che causò ad Antonio La Torre un taglio alla testa.

Zannini ha denunciato la richiesta estorsiva e le minacce che gli sarebbero arrivate le scorse settimane direttamente e tramite Alfredo Campoli (anche lui vittima di estorsione) da Puntinella. Denunce che hanno innescato una rapida indagine della Dda grazie alla quale Francesco Tiberio La Torre è stato portato cautelarmente in cella con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Oggi possiamo dare ulteriori dettagli di quella denuncia: quando il 9 maggio scorso Zannini è stato interrogato dal magistrato dell’Antimafia, rispetto a quanto aveva già riferito ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Mondragone, ha fornito più dettagli sui contatti di dicembre avuti con Antonio La Torre. “Si lamentò, a mio avviso, in modo del tutto strumentale, essendo stata la questione già tra noi chiarita nei giorni successivi all’aggressione del 2010, tanto che ripresi ad assistere il padre. Oltre che dei punti di sutura patiti, si lamentò di un suo mancato guadagno in relazione alla mancata organizzazione di un evento musicale, vicenda in cui io non avevo alcuna competenza. Inoltre – ha proseguito Zannini -, Antonio La Torre nei messaggi audio e di testo mi rimproverava infondatamente di aver arricchito Alfredo Campoli, mio testimone di nozze, forse alludendo alla circostanza che la moglie è assessore comunale (Rosa Tramonti, ndr) della mia città o che Campoli è presidente della squadra di calcio Mondragone City o al suo successo imprenditoriale che ha autonomamente acquisito nel settore privato”.

Dopo dicembre, Antonio La Torre si è rifatto sentire con Zannini inviandogli altri messaggi per capire se il politico avesse sporto o meno denuncia ai carabinieri. Circostanza che il consigliere regionale ha riferito ai carabinieri il 14 maggio scorso, data in cui ha scelto di denunciare formalmente anche il ragazzo.

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