La Russa (Fdi) a Cronache: il centrodestra può fare a meno di Forza Italia

Il senatore di Fratelli d'Italia: “Lavoriamo per un governo senza il Movimento 5 Stelle. Salvini sta smuovendo le acque sulla gestione dei migranti, ma noi siamo per un vero blocco navale”

Foto Angela Platania / LaPresse in foto Ignazio La Russa
NAPOLI – Il trend positivo della Lega e del vicepremier Matteo Salvini, unito agli sconvolgimenti imposti dall’esito del voto del 4 marzo, impongono ai partiti delle scelte nette. Chi non è pronto ad assecondare il vento che continua a soffiare in Italia e in Europa è destinato a subire i cambiamenti senza esserne protagonista. Fratelli d’Italia è un partito che non vuole farsi trovare impreparato, pur non rinunciando alla propria identità. A parlarne con ‘Cronache’ è il senatore Ignazio La Russa.
Onorevole la scena politica nazionale in meno di un anno è totalmente cambiata. La scelta della Lega di governare il Paese con il Movimento 5 Stelle ha ridefinito anche i contorni del centrodestra che sembra essere stato archiviato, almeno nella formula conosciuta fino ad oggi. E’ così? 
Credo che si possa ancora parlare di centrodestra, bisogna capire che è necessario raccontarlo su basi completamente nuove, non ci si può più cullare sugli allori. Noi crediamo che debba essere un progetto sovranista e conservatore e per questo Fratelli d’Italia sta lavorando per creare un partito diverso, ma ‘alleabile’ con la Lega. Il nostro proposito è quello di dare all’Italia un governo che non abbia bisogno dei 5 Stelle.
Nessun riferimento a Forza Italia, primo partito del centrodestra fino a qualche tempo fa, come mai? Non si inserisce nel nuovo progetto? 
Il percorso che noi stiamo facendo in Fdi è un’evoluzione necessaria, se restassimo fermi nella dimensione di qualche anno fa non riusciremmo a garantire la speranza di creare un governo di centrodestra in Italia. Se anche Fi fa un percorso nella stessa direzione, è chiaro che può essere un elemento centrale del futuro che immaginiamo. Ma questa evoluzione deve farla davvero, così come ci stiamo sforzando noi, e così come ha fatto la Lega, che da partito del Nord sta cercando di allargare i propri confini. Tutti dobbiamo reinventare lo stare insieme. Se Fi non volesse procedere, vorrebbe dire che ha deciso di intraprendere un percorso diverso.
Le Europee saranno un banco di prova per tutti. La Lega e i 5 Stelle si giocheranno in campagna elettorale la carta della realizzazione del reddito di cittadinanza e di quota 100. Voi su cosa punterete? Partite svantaggiati? 
Noi puntiamo sulla debolezza del governo giallo-verde. Anche in Europa immaginiamo un governo, e quindi un’alleanza italiana, che sia di sintesi e non di contrapposizione. Lega e 5 Stelle parlano di contratto, ma in realtà è un governo di contrapposizione. Tutti i contratti sono di contrapposizione: io ti vendo la macchina, tu mi dai soldi. Noi immaginiamo di creare un governo di sintesi in cui ogni provvedimento sia gradito a tutte le forze che appoggiano quel governo e non, come sta accadendo adesso, un provvedimento a me e l’altro a te. Alle elezioni e in campagna elettorale ci giochiamo questa coerenza. La coerenza poi paga perché non si può dire che l’Europa va cambiata e poi si lascia scrivere a Bruxelles la legge di bilancio. In questo modo non si può certo chiedere di rivedere le norme sull’immigrazione, anche se su questo devo dare atto a Salvini che qualcosa si sta muovendo.
Quindi la politica salviniana le va bene? 
Per noi andrebbe molto meglio il blocco navale. E’ meglio non far partire gli immigrati, piuttosto che non farli sbarcare. Queste saranno le nostre parole d’ordine. Purtroppo loro non hanno avuto la forza e il coraggio di pretendere un blocco navale ai confini del mare libico. Giocheremo la nostra campagna elettorale sulla coerenza, sul fatto che noi manteniamo le cose che diciamo. Abbiamo detto che non ci saremmo mai alleati con la sinistra e con i 5 Stelle e così è stato. Abbiamo subito detto sulla flat tax, per esempio, che sarebbe stato impossibile realizzarla subito. Non ci siamo lanciati in promesse irrealizzabile. E’ una misura che andava avviata sul reddito implementare, ossia sulla parte di reddito aggiuntiva rispetto all’anno precedente. Così sarebbe stato possibile introdurla subito.
Quindi per ottenere un buon risultato puntate sulla coerenza…
L’ idea di base è dimostrare che la coerenza paga sempre. Rispetto alla Lega abbiamo toni più moderati, ma siamo più intransigenti sui contenuti.
Negli ultimi mesi Fdi ha aperto ad altre forze politiche, non ultima quella di Fitto. Non crede che questo possa minare la vostra natura identitaria? 
Se vogliamo costruire un nuovo centrodestra conservatore e sovranista, c’è bisogno di fare questo sforzo. Un po’ come fece Alleanza nazionale quando capimmo che bisognava salire un gradino in più rispetto al Movimento sociale Italiano per affermare i nostri valori in Italia. Subito dopo andammo al governo. I nostri valori vengono accettati da Fitto che è compatibile col nostro progetto.
Non crede che la coerenza non vi abbia premiati poi molto dal punto di vista del consenso? 
Restiamo vicini all’idea di un partito che ha una sua identità, i suoi valori e che ha la capacità di adattarli ai tempi senza abbandonarli o modificarli. Quando ero ragazzo, la politica era la ricerca di persone convinte dei valori che un partito politico proponeva. Adesso la politica si è trasformata nella ricerca spasmodica del consenso indipendentemente dai contenuti da proporre. E così non si va da nessuna parte.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome