La sfida de ‘I Cugini di Campagna’: “Sanremo, la prima volta in 50 anni”

Hanno raccontato al Teatro Ariston la loro ‘Lettera 22’: “Musica e belle armonie”. Il brano scritto da ‘La Rappresentante di Lista’: “Due generazioni a confronto”

SANREMO – Sono ritornati “per una sfida”, dopo 50 anni di carriera, per raccontare la loro ‘Lettera 22’. Per la prima volta al Festival di Sanremo, non nascondono l’emozione per la ‘prima’ al Teatro Ariston raccontando che “è stato entusiasmante il calore della gente”. A scrivere il brano è stato La Rappresentante di Lista, il duo Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi. Il perché della canzone? “Il riferimento immediato – dicono i Cugini di Campagna -, è alla lettera che manca nel nostro alfabeto, composto “solo” di 21 lettere. Il significato immediato è la necessità aggiungere una lettera (un concetto) al nostro alfabeto emotivo e comunicativo. Siccome, però, tutto si tiene, anche la Lettera 22 evoca la necessità di andare oltre “le vocali e le consonanti” con cui “si fanno le parole”. La Lettera22, insomma, era uno strumento in più, o per meglio dire, era stata pensata come lo strumento per andare oltre le maglie dell’alfabeto e raccontare mondi”.
Due le lezioni da questa piccola storia: “La prima: mai fermarsi al primo significato, anche se poi i percorsi spesso si intrecciano e le storie distanti trovano punti di congiunzione. La seconda: umani e mondi che sembrano a prima vista così differenti (Cugini di campagna e La Rappresentante di Lista ndr) riescono proprio per questo a produrre risultati molto interessanti. Vere e proprie alchimie”.
“Abbiamo un particolare puntiglio. Siamo venuti qui, sotto invito, per gareggiare. Questa è la cosa bellissima. Alla mia età, gareggiare con dei ragazzini che potrebbero essere miei nipoti – spiega Ivano Michetti – come Ultimo, è molto bello. Con lui ci conosciamo bene perché apparteniamo allo stesso rione (a Roma, ndr). É molto bravo e lo rispettiamo, come rispettiamo tutti gli altri”.
A proposito dei giovani in gara, qualche giorno fa si è accesa una polemica tra la band e Lda, “colpevole” di non essersi presentato. Il cantante – figlio di Gigi D’Alessio – si è poi scusato su Twitter per la vicenda, ma i Cugini di Campagna assicurano che non c’è nessun problema e che si è trattato solo di un malinteso: “Lda potrebbe essere il mio pronipote – spiega Ivano -. E poi è figlio di un mio carissimo ed eterno fratello, Gigi. Non posso averne parlato male. Noi amiamo tutti i giovani che stanno partecipando a Sanremo. Gli anziani, quelli che hanno preso al reparto geriatrico, li hanno portati a ricevere il premio alla carriera. Noi no, noi partecipiamo con i giovani. È stata una grande cosa e abbiamo sempre parlato molto bene di questi ragazzi. E tutti vogliono bene a noi, è venuto Mengoni, Ultimo, Leo Gassmann, simpaticissimo. Tutti ci hanno abbracciato, ci hanno chiesto un selfie. Mengoni che vuole fare un selfie con noi, bellissima questa cosa. Ho detto che forse Lda non ci ha riconosciuto, è passato e noi ci ha visto”. A sgonfiare definitivamente la polemica interviene Nick Luciani: “Dovete considerare che Sanremo è una macchina perfetta, tutti vanno sempre di corsa e ci sta tranquillamente. Non c’è problema. Anzi, cogliamo l’occasione: sicuramente questa settimana ci sarà occasione per vedersi e stare un po’ insieme con tutti”.
Zetteroni e paillettes sono d’obbligo fanno sapere i Cugini di Campagna, che promettono di sorprendere ogni serata. A proposito di look, confermano quanto detto già due anni fa a proposito dei Maneskin: “Ci hanno copiato il look, lo abbiamo detto a Damiano”.
I Cugini di Campagna, con l’energia che li contraddistingue e che non hanno perso, come i capelli, hanno aspettato cinquant’anni ma questo non poteva non essere il loro anno con il numero 7 a guidare il loro destinico cammino verso l’ambìto palco dell’Ariston. Silvano ed Ivano Michetti, gemelli diversi come amano definirsi, nascono nel ’47, esordiscono negli anni ‘70 e il grande successo arriva con Anima Mia nel ’73; il 73° Festival comincia il 7 e termina l’11 febbraio, quando compiranno 76 anni, festeggiando compleanno e una meravigliosa carriera.
“Dopo cinquant’anni da Anima Mia e 53 dalla nascita dei Cugini, volevamo presentarci a Sanremo, essendo noi stessi, non con una veste nuova, ma rinnovata. I Cugini sono i Cugini, con le zeppe, la voce e con tutti i capelli, che grazie a Dio non ci sono cascati. Non cambieremo mai; hanno provato in tanti negli anni a convincerci a farlo ma noi abbiamo saputo cavalcare il tempo rimanendo fedeli a noi stessi e alla nostra “anima”. E quindi chiudono col brano: “Serve trovare il modo giusto per raccontarsi con sincerità, per chiedere scusa, per superare un dolore. È anche, però, il nome di una Olivetti degli anni Cinquanta, una macchina da scrivere che si chiama proprio Lettera 22. A colpirmi sono state subito la musica e armonie, che il direttore d’orchestra che è in me ha colto al volo. Ho arrangiato alla mia maniera pensando alla Cappella Sistina, lavorando anche sui testi, trovando la quadra, per un brano che ci calza a pennello”.
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