La Svezia vuole la Nato: firmata la domanda di adesione. Peskov: “L’esistenza stessa della Russia è irritante per l’Occidente”

La firma del ministro degli Esteri, Ann Linde, il primo step per entrare a far parte dei 30 Paesi dell’Alleanza

Henrik Montgomery/TT News Agency via AP

ROMA – Firmata la domanda di adesione alla Nato da parte della Svezia. La notizia è stata riportata dalla Cnn. Si tratta del primo step per entrare a far parte dei 30 Paesi dell’Alleanza (Albania, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Macedonia del nord, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Stati Uniti, Turchia, Ungheria).

Le accuse russe

E il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha tenuto a sottolineare come “le azioni dei Paesi occidentali nei confronti della Russia sono una guerra, sarebbe più corretto ora indicare i Paesi non amici come ostili. L’esistenza stessa della Russia – ha poi aggiunto – è irritante per l’Occidente, il mondo occidentale è pronto a fare di tutto perché la Federazione non viva come vuole. Gli Stati Uniti si comportano in maniera ostile nei confronti della Russia. Il Paese perde la sua sovranità se non difende fermamente i suoi interessi; la Russia è sicura della sua vittoria e del raggiungimento degli obiettivi prefissati, è sicura che tutto andrà bene”.

Ucraini ingannati

Peskov ha voluto precisare come gli ucraini siano “persone pacifiche e di talento, fraterne alla Russia, ma ingannate per molto tempo” per cui “la Russia non può essere isolata politicamente, economicamente o nella sfera dell’informazione”.

I chiarimenti

Il discorso di Peskov è scivolato sui paventati crimini di guerra compiuti dai soldati russi a Bucha: “Kiev – ha dichiarato – difficilmente avrebbe potuto realizzare da sola una messa in scena così brillante e sanguinosa a Bucha, ha un esercito di società di pubbliche relazioni che lavorano per lei” per cui “Mosca ritiene che sia necessaria un’indagine indipendente e imparziale per chiarire la situazione sulla tragedia di Bucha”. Intanto la guerra continua. Nella notte si sono udite diverse esplosioni a Leopoli, a 70 chilometri dalla Polonia.

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