Calcio, Carnevali: il Sassuolo non regalerà nulla al Milan

"Quest’anno abbiamo ottenuto ottimi risultati anche contro Inter e Juventus. Il Milan fa bene a pensare a eventuali festeggiamenti perché ha due risultati a disposizione"

Foto Massimo Paolone/LaPresse 2 maggio 2021 Reggio Emilia, Italia sport calcio Sassuolo vs Atalanta - Campionato di calcio Serie A TIM 2020/2021 - stadio Mapei Città del Tricolore Nella foto: Domenico Berardi (U.S.Sassuolo) esulta dopo aver realizzato il gol 1-1 Photo Massimo Paolone/LaPresse May 2, 2021 Reggio Emilia, Italy sport soccer Sassuolo vs Atalanta - Italian Football Championship League A TIM 2020/2021 - Mapei stadium In the pic: Domenico Berardi (U.S.Sassuolo) celebrates after scoring goal 1-1

TORINO – “Quest’anno abbiamo ottenuto ottimi risultati anche contro Inter e Juventus. Il Milan fa bene a pensare a eventuali festeggiamenti perché ha due risultati a disposizione. Detto questo, noi abbiamo il dovere di concludere il campionato nel migliore dei modi. Non regaleremo nulla, per essere chiari”. Lo ha detto l’ad del Sassuolo Giovanni Carnevali in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ in vista di Sassuolo-Milan, gara dell’ultima giornata di campionato decisiva nella lotta scudetto. “Io spero che la partita con il Milan arrivi e si concluda in fretta. Dalla settimana scorsa il mio telefono non smette di squillare e domenica sera poi si è scatenato l’inferno. Centinaia di conoscenti chiedono i biglietti per la partita, ma lei capirà. Se erano pochi 75 mila posti per contenere tutti i tifosi del Milan contro l’Atalanta a San Siro, figuriamoci i 24 mila seggiolini del Mapei – ha proseguito – Richieste di biglietti a parte, è bello che il campionato sia così avvincente fino alla fine. Mi stupisce l’entusiasmo che accompagna il Milan e tutto il suo ambiente, l’alchimia che si è creata fra pubblico e squadra. Se il Milan mi ha sorpreso? Sì perché l’Inter e il Napoli sulla carta avevano qualcosa in più. E poi, ripeto, mi ha impressionato il feeling che si è instaurato all’interno della squadra e poi fra dirigenti e allenatore”.

(LaPresse)

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