Latina, frode fiscale e riciclaggio: 13 arresti, sequestri per 25 mln

Roma, 16 apr. (LaPresse) – La polizia di Stato di Latina e la guardia di finanza hanno arrestato 13 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio aggravato dalla transnazionalità, al trasferimento fraudolento di valori, alla bancarotta fraudolenta, e altri reati tributari e societari.

Le indagini hanno evidenziato il ruolo di un commercialista pontino, ritenuto promotore ed organizzatore di una presunta associazione per delinquere, composta da una rete di fiduciari che, attraverso società schermo, create tra Svizzera e Italia, hanno movimentato capitali usati per acquisizioni immobiliari, e per il finanziamento occulto della società sportiva U.S. Latina Calcio.

Le indagini hanno messo in luce un articolato sistema di frode attuato mediante l´emissione e l´utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, per un valore complessivo di oltre 200 milioni di euro, e di effettuare sequestri per equivalente nei confronti di alcuni indagati per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro.

L´attività investigativa, avviata nell´aprile del 2015 e nell´ambito della quale sono state effettuate anche due rogatorie internazionali con l´autorità giudiziaria svizzera, ha inoltre consentito di raccogliere indizi su un sofisticato sistema di riciclaggio internazionale attuato attraverso la costituzione di 4 società anonime, aventi tutte sede legale a Lugano, presso una fiduciaria svizzera, operante nel settore della consulenza e gestione di patrimoni.

Attraverso tali persone giuridiche elvetiche sono state costituite in Italia altrettante società a responsabilità limitata, partecipate al 100% dalle società svizzere, aventi per oggetto sociale la gestione di beni immobili propri, tutte iscritte presso la camera di commercio di Latina ed amministrate da soggetti residenti nel capoluogo pontino.

Durante le indagini sono stati sequestrati 20 fabbricati tra cui 2 ville; 19 immobili commerciali, magazzini ed autorimesse; 3 appezzamenti di terreno; 8 veicoli; 7 società e 1 quota societaria, per un valore complessivo stimato in 25 milioni di euro circa.

La costituzione di società italiane, con capitale interamente partecipato da quelle estere, consentiva al gruppo il rientro in Italia, a mezzo bonifici bancari, delle somme depositate in Svizzera a favore delle società italiane a titolo di “finanziamento soci”.

Il denaro veniva poi usato per l’acquisto di immobili.

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