Lavoro, ecatombe dietro l’angolo

Il ministro Orlando gela tutti: “Basta con lo stop dei licenziamenti”. I sindacati regionali preparano i dati da inviare a Draghi. Ricci (Cgil): “I 600mila che hanno avuto ammortizzatori rischiano il posto”. Tipaldi (Cisl): “Triplicheranno le assunzioni in nero”

Dopo il Covid-19, un’altra pandemia rischia di contaminare l’Italia, il Sud e soprattutto la Campania: la disoccupazione. Sul mondo del lavoro, già in ginocchio dopo un anno e mezzo di emergenza sanitaria, si addensano nubi oscure. A pagare lo scotto maggiore saranno, come sempre, i cittadini. Il ministro del Lavoro del Pd, Andrea Orlando, ha gelato tutti, annunciando che non ci sarà una proroga al blocco dei licenziamenti. Dal 1° luglio e fino al 31 ottobre il divieto rimarrà solo per i settori destinatari dell’assegno ordinario e della cassa in deroga. “Ora si sta riflettendo su qual è il modo migliore con il quale provare a mitigare gli effetti della crisi”, ha aggiunto il ministro dem.
Il rischio è evidente. I sindacati sono su tutte le furie, allarmate. E descrivono i rischi del via libera ai licenziamenti in questa fase. “Il rischio peggiore lo corre il Mezzogiorno d’Italia. Del resto basta vedere i dati sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza e quello di emergenza. La Campania è prima in assoluto con Napoli a trainare in questa classifica del disagio”, spiega Gianpiero Tipaldi, segretario regionale della Cisl. “Viviamo già un grande problema per tutti quei lavoratori in nero o in ‘zona grigia’ che non riescono ad accedere agli ammortizzatori sociali. Sbloccare i licenziamenti in questa fase rischia di triplicare il lavoro sommerso. Per le regioni a forte trazione turistica, penso al comparto alberghiero e alla ristorazione, la mazzata sarà fortissima”, aggiunge il sindacalista della Cisl. La Cgil, invece, è al lavoro su un documento da presentare al ministro Orlando e all’intero governo di Mario Draghi. “L’Ires sta preparando i numeri per dimostrare il pericolo a cui andiamo incontro”, spiega Nicola Ricci, segretario generale Cgil Campania. “Si sta sottovalutando il problema in Regioni come le nostre dove ci sono dati drammatici. C’è una platea di oltre 600mila beneficiari di Cig. Non significa che verranno tutti licenziati, certo. Ma sommando questo dato ai contratti a tempo determinato che non verranno”. Insomma, il rischio di una sorta di apocalisse sociale è dietro l’angolo. Questione di mesi. Il governo, stando alle parole di Orlando, studia un sistema di ammortizzatori sociali mirati alle singole realtà produttive che dovrebbe arginare il boom di licenziamenti facilmente prevedibile. Basterà? Non è dato saperlo. Ciò che appare sicuro è che lo sblocco arriverà in una congiuntura non particolarmente fortunata. In piena campagna vaccinale, con le riaperture non del tutto definitive e complete, con l’estate ad un palmo e il Recovery Plan ancora fermo sulla carta in attesa che Bruxelles eroghi i fondi. In Campania, dovesse rivelarsi veritiera la previsione di quasi mezzo milione di persone senza lavoro (vuoi per licenziamento vuoi per il mancato rinnovo contrattuale) si vivranno mesi di tragedie, povertà e tensioni sociali.

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