Salvini, la leva è un chiodo fisso: “Favorevole al servizio militare obbligatorio”

Non è la prima volta che l'attuale vice Premier esprime un parere sulla questione. Nello scorso febbraio dichiarò che il servizio militare "educa a un uso responsabile consapevole dell'arma, come avviene in Svizzera"

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Foto LaPresse

ROMA – Anche ieri Matteo Salvini è stato chiaro. “Personalmente sono a favore della reintroduzione del servizio militare”, ha spiegato il ministro dell’Interno. “Sono favorevole a implementare il servizio civile ma anche, e questa è una posizione personale che non impegna il governo, al ritorno del servizio di leva”.

Il precendente sulla leva

Non è la prima volta che l’attuale vice Premier esprime un parere sulla questione. Nello scorso febbraio Salvini dichiarò che il servizio militare “educa a un uso responsabile consapevole dell’arma, come avviene in Svizzera”. La leva, dunque, come “antidoto alla difesa fai da te”. Ma, a suo dire, anche come elisir contro il razzismo e per l’integrazione. “Quando sei in camerata non conta nulla dove sei nato – spiegò il leader del Carroccio -. Aiuterebbe l’integrazione di ragazzi che sono venuti qui dall’altra parte del mondo e che cresceranno con l’amore per l’Italia”. Al tempo non mancò nemmeno la stoccata: “Credo che per i nostri ragazzi sia meglio battagliare in Parlamento per il servizio militare obbligatorio che per la liberalizzazione di alcune droghe”.

Obbligo sancito dalla Costituzione

In Italia l’obbligo di prestare servizio nell’esercito è previsto nella Costituzione della Repubblica. Era stato istituito ai tempi della nascita del Regno d’Italia, quindi nel 1861. L’articolo 52 della Costituzione recepisce il dovere della leva con la precisazione che si tratta di un obbligo “nei limiti e modi stabiliti dalla legge”. Risultano quindi chiamati al servizio nell’esercito tutti gli italiani maggiorenni di sesso maschile.

Obiettori

E’ nel 1972 che viene introdotto il riconoscimento dell’obiezione di coscienza. Viene infatti istituto il servizio civile per chi, dopo essere stato giudicato idoneo alla leva in seguito alle visite mediche, non vuole prestare servizio militare. La legge del 20 ottobre 1999 introduce il servizio militare femminile volontario: per la prima volta nell’esercito vengono dunque arruolate delle donne. Con il passare degli anni diminuisce il periodo della leva: fino al 1975 il fermo è di 15 mesi, dal 1976 si passa a 12 per scendere a 10 dal 1997.

Via l’obbligo con una legge del 2004

All’eliminazione dell’obbligo si arriva con una legge del 2004. Oggi presta servizio nell’esercito solo chi ne fa espressamente richiesta. L’ultima chiamata alle armi è stata per i nati nel 1985. La norma che ha sancito lo stop prevede allo stesso tempo un anno di naja per chi aspiri a diventare poliziotto, carabiniere, finanziere, vigile del fuoco, guardia forestale

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