Libia, ancora scontri a sud di Tripoli. L’Onu rinvia la conferenza nazionale

Lunedì l'unico aeroporto ancora funzionante è stato bombardato dalle forze dell'uomo forte della Cirenaica, Khalifa Haftar

Fighters from a Misrata armed group loyal to the internationally recognised Libyan Government of National Accord (GNA) prepare their ammunition before heading to the frontline as battles against Forces of Libyan strongman Khalifa Haftar continue on the outskirts of the capital Tripoli on April 8, 2019. - At least 32 people have been reported killed and around 50 wounded in fighting with Haftar's troops near Tripoli, the UN-backed government said. Fierce clashes raged yesterday near the capital between pro-Haftar fighters and troops loyal to the internationally recognised Government of National Accord (GNA). (Photo by Mahmud TURKIA / AFP)

MILANO – Resta altissima la tensione in Libia, in particolare a Tripoli, mentre prosegue l’offensiva delle forze fedeli al generale Khalifa Haftar. E l’Isis ha rivendicato un attacco nel centro del Paese. E in un nuovo arretramento delle prospettive di pace, a causa del proseguire degli scontri vicino alla capitale, le Nazioni unite hanno cancellato la conferenza nazionale libica di Ghadames, prevista dal 14 al 16 aprile. Lo ha annunciato l’inviato speciale per la Libia dell’Onu, Ghassan Salamé. Dopo che migliaia di persone sono state costrette alla fuga, decine di persone sono morte e la pressione internazionale e nazionale è alle stelle.

Tensioni in Libia, annullata la conferenza di Ghadames

“Non possiamo chiedere alle persone di prendere parte alla conferenza durante scontri a fuoco e raid aerei”, ha detto Salamé, citato da AFP. Aggiungendo di sperare che la conferenza possa svolgersi prima possibile. Dopo che i leader rivali, Haftar e il premier riconosciuto dalla comunità internazionale Fayz al-Sarraj, avevano concordato di tenere le elezioni prima del 10 dicembre scorso, previsione mai realizzata, la conferenza di Ghadames era destinata a fissare una data per legislative e presidenziali. Nonché per guardare a una nuova Costituzione.

La città di Tripoli è sotto assedio

Lunedì l’unico aeroporto ancora funzionante a Tripoli è stato bombardato dalle forze dell’uomo forte della Cirenaica, Khalifa Haftar. I voli sono stati sospesi e la riapertura è poi stata annunciata per la notte di martedì. Salamé ha condannato il raid come “una grave violazione della legge umanitaria internazionale, che vieta gli attacchi contro le infrastrutture civili”.

Riprendono i combattimenti dopo la tregua

Intanto, dopo una pausa di una notte negli scontri, i combattimenti sono ripresi martedì mattina a sud di Tripoli. Haftar ha lanciato l’offensiva a sorpresa lo scorso giovedì, sfidando poi i moniti e le richieste internazionali di fermarsi. Il suo obiettivo, Tripoli, è sede del Governo di accordo nazionale (Gna), riconosciuto dalla comunità internazionale ma non dal potere parallelo creato da Haftar nell’est.

L’attacco dell’Isis ha provocato almeno due vittime

Il ministero della Salute del Gna lunedì aveva contato 35 morti negli scontri, mentre le forze di Haftar avevano parlato di 14 loro combattenti uccisi. L’Onu ha contato anche 3.400 persone sfollate. Nella giornata di martedì si è aggiunto l’Isis, che ha rivendicato un attacco nel centro del Paese. Dove a Fuqah, del distretto di Giofra, almeno due persone sono state uccise e una terza è stata sequestrata. Le due vittime sono un funzionario pubblico e il capo della guardia municipale locale, secondo i media libici, uccisi prima che varie abitazioni fossero date alle fiamme dagli assalitori. Il Site, servizio che monitora le attività jihadiste sul web, ha poi diffuso la rivendicazione del gruppo jihadista. Che ha detto di aver agito per “vendetta” per la perdita dei territori che controllava in Siria.

(LaPresse)

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