L’intervista. Del Basso De Caro: “Pensiamo al Presidente ma anche alla legge elettorale”

Il deputato Pd e le intese della coalizione

Foto LaPresse - Tiziano Manzoni

NAPOLI – Ancora pochi giorni di trattative prima che il Parlamento voti il nuovo presidente della Repubblica. Molti i nomi circolati nelle ultime settimane, ma l’attenzione resta alta sul leader di Fi Silvio Berlusconi su cui gli alleati di Fdi e Lega Giorgia Meloni e Matteo Salvini, inizialmente convinti almeno a parole, iniziano a tentennare, e sul premier Mario Draghi. Sopratutto perché è quasi certo che nessuno dei due nomi arriverà sui tavoli degli accordi veri. Nei fatti i giochi sono apertissimi e centrosinistra e M5S ancora non hanno avanzato candidature, limitandosi a parlare di “un altissimo profilo ampiamente condiviso da tutte le forze politiche presenti in Parlamento”. Le prossime ore saranno decisive nelle trattative, come conferma a Cronache il deputato Pd Umberto Del Basso De Caro.

Onorevole la partita sul Quirinale è aperta, tra pochi giorni si dovrà votare il successore del presidente Sergio Mattarella, ma Pd e M5S con il centrosinistra sembrano impreparati. Avete individuato un nome da proporre e sostenere?

Non mi pare che il Pd sia impreparato, è emersa chiaramente la volontà del segretario Letta e della direzione di pensare ad un nome che possa ottenere la più ampia condivisione possibile e con questo spirito di avere un confronto costruttivo con il centrodestra per arrivare ad un candidato di altissimo profilo.

Sì, ma il nome non c’è. Mentre a destra quello di Silvio Berlusconi sul tavolo almeno è stato messo…

Era così, ma mi pare di capire che si stia cambiando rotta…

Qualcuno nel suo schieramento spera in un Mattarella bis mentre altri vorrebbero come capo dello Stato il premier Draghi. La Costituzione prevede che un premier in carica possa diventare presidente della repubblica? Non è una forzatura?

Non è una forzatura, la Costituzione prevede che possano essere eletti tutti i cittadini italiani di età superiore ai 50 anni di età che godono dei diritti civili e politici. Il fatto che non sia mai successo prima non significa che si vìoli la Costituzione.

Se il successore di Mattarella diventasse Draghi servirebbe un nuovo premier o pensa che si andrà ad elezioni anticipate?

Mi pare non ci sia questa idea da parte di nessuno, occorre proseguire fino alla fine della legislatura.

Quindi servirebbe un sostituto indicato da Draghi o dai partiti?

Mi pare prematuro parlarne, ma è chiaro che sarebbe interesse di tutti trovare sostituto che regga il governo fino a fine legislatura. Siamo ancora in una democrazia parlamentare e l’iter prevede le consultazioni, la proposta di un nuovo presidente del Consiglio che deve avere la fiducia del Parlamento.

Qualcuno sostiene che a fine marzo cesserà lo stato di emergenza eppure i numeri relativi alla pandemia sono ancora preoccupanti. Draghi è diventato premier per due motivi: il Pnrr e portare il Paese fuori dall’emergenza. Non sarà per questo che si inizia a dire che in primavera il peggio sarà passato?

Non credo che si possano collegare le due cose. Mi pare che l’emergenza non sia finita, ieri (martedì per chi legge, ndr) ci sono stati 440 morti, dobbiamo continuare a monitorare la situazione e mettere in conto altre possibili varianti”.

Per arrivare a fine legislatura sembra inevitabile un governo di tutti con o senza Draghi premier. Questo che significa per il futuro dei partiti?

Il futuro dei partiti dipende dalla legge elettorale se mai ce ne sarà una.

Ecco, perché non si riesce a farne una?

E’ difficile con una maggioranza così ampia varare una legge elettorale nuova poiché da un lato c’è la cultura maggioritaria e dall’altra quella proporzionalista che si guarda bene dall’ammettere che in tal caso ci vogliono le preferenze.

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