L’intervista. Lega Italia, Fdi si smarca. Cirielli: “Scelta sbagliata”

Il deputato sul listone Carroccio-Fi: “Non sono un modello di coerenza”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

NAPOLI – Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Lo sanno bene i meloniani che da diverso tempo ormai, sono costretti a guardarsi le spalle dagli alleati di Lega e Fi che pur di arginare l’ascesa della leader Giorgia Meloni sono disposti a tutto, o quasi. A unirsi in un ‘listone’ unico alle elezioni del 2023 e perfino a virare su una legge elettorale proporzionale che gli consenta, post elezioni, di ripetersi nello stesso spettacolo offerto negli ultimi anni, ossia governare, in caso di sconfitta, con chiunque gliene dia la possibilità che si tratti di grillini, piddini o renziani poco importa. A fare il punto con Cronache è il questore alle Finanze della Camera Edmondo Cirielli che non nasconde le frizioni ancora esistenti tra ‘destrorsi’.

Onorevole, subito dopo le Amministrative inizierà a definirsi il percorso per le elezioni politiche, ma già si parla di un ‘listone’ unico Lega-Forza Italia. Che ne pensa?

Non so se sarà un listone o un listino. Battute a parte, che ci sia nervosismo verso Fdi è un dato reale. Ci dispiace perché noi siamo sempre stati fedeli e leali con i nostri alleati e in vent’anni abbiamo sempre fatto la nostra parte mentre, ora che siamo più forti, gli altri tentano di mettere lo sgambetto alla Meloni. Ora è la destra a rappresentare la parte più forte della coalizione. Il fatto che possano fare una lista insieme è una scelta loro, ma dal mio punto di vista non è una cosa positiva poiché Lega e Fi hanno una radice diversa e per questo motivo perderanno voti. Una parte potremmo recuperarli noi, ma il resto è possibile vada verso Renzi e Calenda. Un listone unico, per me non rappresenta la strategia giusta per la coalizione.

In pratica un listone Fi-Lega può aiutare il Grande centro o Terzo polo a prendere voti e di conseguenza a nascere realmente?

Faccio politica da quasi 30 anni e ne sento parlare da sempre, ma non un grande centro ha mai più del 6-7 per cento. Comunque io lo spazio non lo vedo. Se consideriamo il Pd come erede dell’Ulivo, della Dc e dei popolari in parte c’è già un ‘centrarello’, Ma anni fa Dc e Pc insieme avevano il 70 per cento, oggi il Pd è attorno al 20 per cento, mi sembra un bottino magro”.

Negli ultimi giorni si è vociferato di un ‘blocco antimeloni’ a Roma, con Lega e Fi pronti a virare su una legge elettorale di tipo proporzionale come Pd e M5S, mentre per voi serve il maggioritario…

Già voler fare una legge elettorale per fregare un possibile alleato è un paradosso. Ma credo che la scelta del maggioritario debba essere una scelta culturale che consenta di dire prima agli elettori con chi vogliamo allearci. Capisco le difficoltà di Lega e Fi che in passato hanno optato per un governo con il M5S, e adesso perfino con Leu e Pd. Il maggioritario non li ha frenati, direi che Lega e Fi non sono un esempio di coerenza.

Dalle sue parole è chiaro che la spaccatura nata con l’elezione del presidente della Repubblica non è stata sanata. La vostra con Fi e Lega sarà un’alleanza forzata o pensa possano esserci altri interlocutori?

Dopo l’elezione del presidente della Repubblica c’è stata una frattura molto forte che si accompagna alle frizioni dovute al fatto che gli alleati fanno parte di un governo che porta avanti politiche di sinistra. Ma in prospettiva potremo allearci solo con loro. Ciò non toglie che siamo sconcertati dalle loro decisioni e che speriamo abbiano atteggiamenti più coerenti a cominciare dalla Sicilia, regione che avevano dato a noi con grande fatica e che ha un presidente uscente molto gradito ai cittadini. Una scelta differente mi sembrerebbe inverosimile.

Alle Amministrative nei comuni campani che andranno al voto come vi siete organizzati? Simbolo ovunque?

Abbiamo fatto scelte nel rispetto dei territori e nell’interesse delle città, piena libertà di azione ai dirigenti locali. A Nocera inferiore siamo in una coalizione civica capeggiata da Antonio Romano che non è più vicino al Pd e ha rotto col sistema deluchiano da almeno dieci anni. Ha un progetto amministrazione che ci è piaciuto e lo sosterremo con un simbolo che va verso il civismo, a San Severino i nostri esponenti saranno candidati in varie liste, ma Assunta Alfano sostiene Somma, sindaco uscente che viene da An. Si tratta di scelte individuali. Ad Agropoli sosteniamo Elvira Serra che è stata iscritta a Fdi e correremo col simbolo. Appoggeremo a Castel San Giorgio Antonio Coppola con un raggruppamento civico. In tantissimi comuni saranno candidati i nostri consiglieri.

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