L’intervista. Mussolini: “Il fascismo è finito, ma parlarne non può essere reato”

Il candidato alle Europee: “Salvini? Fenomeno social. La destra sociale è solo Fratelli d’Italia”

Caio Giulio Cesare Mussolini, candidato alle Europee con Fratelli d’Italia, in visita nella redazione di ‘Cronache’ parla di passato e di futuro, criticando aspramente ciò che avviene a Palazzo Chigi e dintorni. Il pronipote di Benito Mussolini boccia Salvini e il Movimento 5 Stelle. Esprime posizioni dure sull’immigrazione e dichiara ‘finito’ il fascismo, pur chiedendo di promuovere la libertà di avere un’opinione non negativa su quel periodo della storia del Paese.

Salvini oggi si pone come uomo forte della destra, che opinione ha di lui?

Su Salvini la gente ha la memoria un po’ corta, è stato tra i comunisti padani e fino a poco tempo fa voleva la secessione. Ora ha decisamente cambiato registro, grazie a una notevole campagna sul web.

Per lei è un fenomeno social?

Il suo capo della comunicazione è un genio, ma la gente dovrebbe discernere meglio. Lo chiamano capitano. Ma capitano di cosa? Non mi pare sia mai stato capitano di nulla.

Lo dice da comandante?

Certo, e posso fieramente fregiarmi di questo titolo. Non capisco perché lo faccia lui. Salvini si muove per mero calcolo elettorale e la sua apertura al Sud, nonostante i mal di pancia tra i leghisti storici, sta pagando. I social sono utili, ma creano anche tanti problemi.

Ad esempio?

In tanti quando un anno e mezzo fa ho creato una pagina facebook mi hanno insultato in ogni modo.

Il suo cognome le crea problemi?

A volte anche il nome. Il mio cognome fa parte della storia d’Italia e mi rendo conto di quanto sia pesante. Sin da piccolo ho studiato quanto accaduto per potermi difendere. Il fascismo è finito. Ma è un errore è ridurre un periodo storico alle definizioni di buono e cattivo, di giusto e sbagliato. Le analisi sono sempre molto più complesse.

Lei non è l’unico Mussolini a essere in campo. Come sono i rapporti con gli altri?

Certo. C’è Alessandra, ma ci sono anche le mie cugine Edda e Rachele. Mio padre stesso aveva provato senza fortuna a candidarsi. Verso di me c’è stato un interesse particolare, oltre che un accanimento notevole. Sono stato attaccato di più dei miei parenti credo per il curriculum, per essere stato un militare. In altri Paesi aver servito le forze armate è un punto d’onore, in Italia invece no. Troppo spesso non riesco a parlare di temi, di proposte concrete.

Parliamo di temi: porti aperti o chiusi?

Quella che viviamo non è immigrazione, è un’invasione. Le persone che pagano per salire sui barconi fanno qualcosa di illegale. Noi abbiamo bisogno di un’immigrazione controllata e scelta dallo Stato dal punto di vista qualitativo e quantitativo.

Che giudizio ha dell’azione di governo su questo tema?

I porti, per me, devono essere chiusi per chi non ha i titoli per entrare. Per bloccare i flussi ci sono tanti sistemi, basta utilizzarli. In Europa l’Italia deve riuscire a farsi rispettare decisamente di più. Ma è impossibile con un governo che litiga su tutto.

Al posto di Salvini cosa avrebbe fatto nel caso della Sea Watch 3?

Sono sbarchi illegali, ripeto. Bisogna evitare che partano queste navi o intercettarle prima che arrivino qui. Non sono naufraghi, sono clandestini che scientemente pagano per venire in Italia illegalmente. La tutela della sovranità nazionale è prioritaria. Le frontiere esistono, centinaia di migliaia di persone sono morte per difenderle. E poi trovo incredibile che in questo Paese un ministro che tutela gli italiani venga messo sotto inchiesta da un pm, altrove l’indagine sarebbe stata aperta sul magistrato, piuttosto. Queste elezioni possono essere un segnale per fermare tutto questo. E magari fermare pure Zingaretti che se ne frega delle idee della maggioranza dei cittadini e insiste con lo Ius soli. Non serve a niente. Io, che sono nato a Buenos Aires, ne sono un chiaro esempio.

Onestà o competenza. Quale qualità è più importante per la classe politica?

Trovo insensato che i 5 Stelle parlino di onestà. Molti non hanno mai lavorato o fatto altro nella vita, non hanno mai avuto responsabilità. E’ chiaro che sembrano onesti. Appena arrivati al governo hanno cominciato a inciampare. La competenza per me è fondamentale. Bisogna puntare su quella. In questa campagna elettorale ci sono candidati che si propongono perché ‘forti’ sul proprio territorio. All’Italia non serve questo, a Strasburgo ci vogliono persone capaci e pronte a impegnarsi ogni giorno per raggiungere gli obiettivi.

E’ tra quelli che ritengono bisogni uscire dall’Europa?

Assolutamente no. Alcuni accordi vanno ridiscussi, primo tra tutti quello del rapporto deficit-Pil al 3%, venuto fuori in maniera completamente casuale. Questo parametro sta distruggendo la possibilità di fare investimenti. E parlo ovviamente di spese utili, di progetti per creare lavoro, fare infrastrutture, non del reddito di cittadinanza che è una marchetta elettorale.

Che pensa di questa misura?

E’ sbagliata concettualmente, così non serve. Il reddito lo pagano quelli che già lavorano. E non crea di certo opportunità occupazionali in zone d’Italia in cui il lavoro non c’è. Questo problema non lo risolveranno certo i navigator.

Secondo lei Salvini sta danneggiando l’unità del centrodestra continuando a governare con i 5 Stelle?

Fratelli d’Italia sta cercando di conquistare un risultato importante. Credo che anche tanti elettori della Lega comincino a guardare il nostro partito, così come altri che avevano votato in buona fede i 5 Stelle e che sono rimati delusi. A Taranto stanno ancora aspettando il parco acquatico promesso al posto dell’Ilva. Ma qui torniamo al discorso delle competenze. Chi vuole votare per la destra sociale oggi non può che scegliere Fratelli d’Italia.

Alcuni che un tempo erano in An, però, oggi sono nella Lega. In un futuro centrodestra unità sarà semplice convivere?

Il partito deciderà una linea e si seguirà senza problemi. Ma, ripeto, ora in tanti stanno facendo il percorso inverso. E qualcuno lo ha fatto anche vedendo il mio nome nella lista dei candidati. Al Sud c’è bisogno di una rappresentanza politica forte, competente e coerente. Con la Lega ci sono tanti punti in comune, ci sarà modo di proseguire insieme verso un nuovo governo o verso nuove elezioni.

Che idee intende rappresentare in Europa?

Finora l’Italia non è riuscita a farsi considerare. C’è un discorso di sovranità, che non vuol dire tornare al passato, ma difendere le peculiarità economiche e gli interessi del Paese. Troppe leggi ci danneggiano e ci provocano gravi problematiche nella valorizzazione dei nostri prodotti. .Non dobbiamo più farci escludere, subendo le scelte che fanno Francia e Germania o la Bce. Ma questo non può accadere se nel nostro governo ministri esprimono posizioni opposte come accade sulla questione del Venezuela. Non è accettabile.

Come affronterebbe il problema demografico?

Di sicuro non con il modello Riace. E’ una questione che si risolve con politiche concrete a supporto delle famiglie e delle donne. Oggi avere un figlio è un impegno molto oneroso economicamente. Bisogna abbassare l’Iva sui prodotti per i bambini, vanno aperti degli asili. Andrebbe dato il reddito di natalità, non quello di cittadinanza. Abbiamo idee molto chiare su questo.

Che idea ha, invece, di Napoli e del sindaco De Magistris?

Ho trovato una città molto sporca. Il sindaco blatera di boom turistico, quando Napoli è 12esima in Italia e dovrebbe essere, nella peggiore delle ipotesi, quarta. La sicurezza è nulla, ci sono zone fuori dal controllo dello Stato. Mi chiedo come i napoletani abbiano potuto scegliere De Magistris come sindaco.

Cosa pensa di chi oggi parla di un rinnovato pericolo di fascismo?

Se c’è qualcuno che limita la libertà di pensiero, oggi, è proprio la sinistra. Spesso si fa riferimento a Casapound come se fosse un manipolo di violenti e invece io vedo manifestazioni ordinate e pacifiche. Cosa che non accade ai cortei degli antagonisti. Se c’è un pericolo di questo tipo è di estrema sinistra. Il fascismo è finito, ripeto. Ma è assurdo censurare il ricordo delle persone. Ognuno deve poter pensare quello che vuole, anche di quel periodo. Persino i social censurano idee, parole, pensieri e citazioni di destra. L’antifascismo di oggi è anacronistico, a me sembra ridicolo vedere persone di 30 anni andare a iscriversi all’Anpi. Smettiamola di discutere di cose finite 80 anni fa.


Lei cosa pensa del fatto che oggi ci sia il reato di apologia del fascismo?

Trovo sia anacronistico. Erano norme transitorie. Sarebbe il caso di farle transitare. Ognuno sia libero di pensare quello che vuole di quel periodo storico. Dopo 70 anni di egemonia culturale della sinistra, sarebbe anche il caso di lasciare le persone libere di avere una propria opinione.

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