L’intervista. Scissione nel M5S, Cammarano: “Delusi, ma restiamo opposizione”

NAPOLI – Opposizione non oltranzista e fedeltà all’identità del Movimento 5 Stelle. Il nuovo capogruppo in Regione, Michele Cammarano, saluta con rammarico chi come tre dei suoi ex colleghi di gruppo hanno aderito al progetto di Luigi Di Maio, ma guarda avanti e ribadisce l’importanza di difendere l’alleanza con Pd e Leu.

Consigliere, il M5S si è diviso in due anche in consiglio regionale. Quanto questa cosa vi indebolisce?

Il termine ‘divisione’ non credo sia molto corretto per descrivere quello che è successo. Alcuni portavoce eletti con il Movimento 5 Stelle hanno deciso di abbandonare questa comunità che, nonostante tutto continua a rappresentare moltissimi cittadini sia in Regione Campania che in Italia. Sicuramente da un punto di vista numerico ci ritroviamo indeboliti perché la politica è anche fatta di numeri, ma comunque sono ottimista per il futuro. Chi oggi, come me, rappresenta il Movimento 5 Stelle senza alcun tipo di indecisione, lo fa per uno spirito identitario che è ancora forte nonostante tutto. Continuerò a vivere questa mia missione sui territori come faccio da 12 anni per riportare le esigenze dei cittadini in Consiglio Regionale anche grazie ai valori che il Movimento ancora rappresenta. Ora, inoltre, con il coordinatore regionale Salvatore Micillo e con quelli provinciali che saranno designati a breve, si apre una fase nuova in cui dovremo essere bravi ad alimentare di nuovo l’entusiasmo fra i cittadini, soprattutto tra quelli delusi dal Movimento stesso a causa di scelte politiche poco comprensibili.

Cosa pensa di chi ha preferito seguire Di Maio? Crede davvero, che come si vocifera, stiano per passare in maggioranza con De Luca?

Sono sicuramente deluso per l’allontanamento di persone con cui si è condiviso un lunghissimo percorso, ma credo sia normale. In termini politici abbiamo avuto un chiarimento sincero e quando è così non c’è risentimento ma si prende semplicemente atto di scelte legittime anche se non condivise. Sul paventato avvicinamento a De Luca non ho riscontri oggettivi se non quello che leggo dai giornali. Io, ripeto, rimango nel Movimento facendo opposizione alla Giunta De Luca, insieme con i consiglieri Vincenzo Ciampi e Gennaro Saiello. Detto questo mi chiedo se De Luca abbia davvero bisogno di loro. I numeri del Consiglio non mi paiono scalfitili, la valenza di un’eventuale adesione sarebbe chiaramente politica. Ma aspettiamo l’evolversi della situazione.

E voi? Siete all’opposizione, ma nei fatti garantite da tempo l’appoggio esterno al governatore…

In Campania continueremo a fare opposizione, perché così ci è stato chiesto dai nostri elettori. E’ sicuramente un’opposizione diversa da quella della prima consiliatura dove spesso i toni fortemente ostruzionistici hanno creato molto clamore ma senza risultati oggettivi per i cittadini. Ora presiediamo alcune commissioni, conosciamo meglio la macchina amministrativa regionale ma soprattutto abbiamo maturato la convinzione che per ottenere risultati non serve denigrare e stigmatizzare gli avversari. Abbiamo un confronto serrato con la maggioranza su numerosi temi: dalla sanità, ai trasporti, all’agricoltura, al turismo, all’ambiente, all’urbanistica, alla transizione ecologica, alle infrastrutture, al lavoro, fino al welfare. Abbiamo guadagnato il diritto di dire la nostra su tutti questi temi importantissimi dove spesso riusciamo ad incidere senza perdere di vista la nostra identità e la nostra visione politica.

I consiglieri di centrodestra chiederanno di rivedere gli incarichi: presidenze per voi e vicepresidenza per quanto riguarda la Ciarambino che ha seguito Di Maio. Che ne pensa?

Credo che le poltrone e gli incarichi possono essere interpretati in due modi, o come ambizione a cui puntare o come onere e responsabilità verso i cittadini. Le faccio un esempio. Ho lottato per anni affinché venisse riconosciuta in consiglio regionale una rappresentanza delle aree interne della regione Campania. Parliamo di migliaia di cittadini senza servizi e senza diritti di cittadinanza a causa di una politica distante e menefreghista rispetto a quei territori dove i voti da racimolare sono pochi . Questa mia determinazione ha poi avuto come conseguenza la mia nomina (all’unanimità) a presentente della prima commissione consiliare in Italia sul tema. Siedo su quella poltrona unicamente in funzione dell’obiettivo politico che mi sono preposto e del servizio che posso rendere ai nostri piccoli comuni. Non ho alcuna preoccupazione in merito all’eventualità di perdere la presidenza della commissione, ma sarei amareggiatissimo se con essa scomparisse la commissione stessa e dunque quel riconoscimento per il quale mi sono tanto battuto.

Le Politiche si avvicinano e l’alleanza con il PD a Roma sembra vacillare per le vostre posizioni rispetto all’operato del governo. Come crede andrà a finire?

L’idea è quella di replicare sui territori il progetto nazionale. Insomma, quanto si stabilisce a Roma deve trovare una corrispondenza a livello locale, altrimenti è solo confusione. Questo è valido sia quando si parla di rapporti con la base che quando si ragiona di alleanze con altri partiti. Noi usciamo dall’esperienza del Conte 2 in cui abbiamo costruito un progetto politico e realizzato una serie di iniziative politiche nel segno della giustizia sociale. Questo ci spinge a continuare il dialogo in particolare con il Pd e Leu. Però le alleanze per noi non sono un dato acquisito una volta per tutte. Si basano su obiettivi condivisi e reciproco rispetto.

Sulla deroga al doppio mandato da cui dipenderà la ricandidatura di big come Fico qual è la sua posizione?

Il doppio mandato è un argomento di discussione politica più fuori del Movimento che all’interno, ancor più adesso che molti colleghi si sono liberati dall’imbarazzo della scelta prendendo un’altra strada. Ripeto, resto fedele al voto di tutti quegli elettori che hanno scelto il mio nome e il simbolo accanto ad esso. Uno degli impegni presi era, e resta fino ad oggi, quello del vincolo del doppio mandato. Dunque se non ci saranno modifiche condivise oggi la domanda resta anacronistica.

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