Locatelli mata il Toro nel finale, per la Juventus terza vittoria di fila

Prosegue la rimonta dei bianconeri

L'esultanza della Juventus per la vittoria contro il Torino (Foto Spada/LaPresse)

TORINO – La Juventus fa suo il derby e prosegue l’operazione rimonta. All’Olimpico Grande Torino i bianconeri piegano i padroni di casa solo nel finale grazie a una rete di Locatelli, ottenendo la terza vittoria consecutiva in campionato. Successo pesante e fondamentale per Allegri, che chiude la settimana con un’altra gioia dopo la magica serata in Champions contro il Chelsea. In un confronto poco spettacolare ma combattuto, il Toro non si tira indietro e tiene testa ai cugini, che si rendono pericolosi subito in avvio per poi essere disinnescati dall’ottima organizzazione dei granata. L’ingresso dopo l’intervallo di Cuadrado inietta vivacità nelle file dei bianconeri, Alex Sandro sfiora il vantaggio impegnando Milinkovic-Savic. Poi, quando la sfida sembra poter andare in archivio sullo 0-0, la risolve Locatelli su assist di un Chiesa fino a lì poco incisivo. I bianconeri staccano così i granata in classifica salendo a 11 punti. La formazione di Juric vede interrompere la striscia di risultati utili: la sconfitta brucia tremendamente, ma il pubblico di casa applaude. Lo spirito Toro c’è stato.

Privo di Belotti e dell’ex bianconero Pjaca, Juric si affida in avanti a Sanabria. Alle sue spalle il duo Lukic-Brekalo. In mediana torna titolare Pobega, Zima rileva lo squalificato Djidji in difesa. Senza Morata e Dybala, Allegri ripropone in avanti Kean dal 1′ e conferma Bernardeschi. In mezzo McKennie vince il ballottaggio con Bentancur, in difesa è De Ligt ad affiancare Chiellini. Turno di riposo per Cuadrado. Partenza all’arrembaggio per la Juventus, pericolosissima in una decina di minuti. Kean, innescato da De Ligt, scappa a Bremer e scarica il diagonale sul fondo. Poi è McKennie, su un pallone messo in mezzo da Rabiot dopo un liscio di Pobega, a concludere alto da ottima posizione. Poco dopo ancora lo statunitense, su invito di Rabiot, non centra lo specchio con un destro dal limite. Il primo squillo dei granata lo suona Singo, che si libera di Alex Sandro e prova dal limite il destro a giro, senza fortuna. Gradualmente il Toro prende le misure alla Signora, alzando il pressing e facendosi via via più intraprendente. Lukic, su rimessa laterale di Ola Aina, sbuca alle spalle dei difensori bianconeri ma incorna sul fondo. La Juve non riesce ad alzare il baricentro, a prendere in mano la manovra sono gli uomini di Juric anche se non riescono a creare pericoli a Szczesny. Fino al 39′, quando una gran conclusione da fuori di Mandragora obbliga il portiere bianconero alla risposta volante. In chiusura di tempo, nel momento di massima pressione granata, si rivede in avanti la Juve, in contropiede: il tentativo di Locatelli su invito di Bernardeschi viene sventato in corner.

La mossa di Allegri per il secondo tempo è l’ingresso di Cuadrado per Kean: Chiesa si sistema da punta centrale. E proprio il colombiano dipinge il cross su cui l’incornata di Alex Sandro esalta i riflessi di Milinkovic-Savic. Ancora Cuadrado prova la botta di mancino dalla distanza, il portiere granata risponde in tuffo. Il colombiano, scatenato, cade in area granata dopo un contatto con Pobega: Valeri è lì e lascia correre. Ancora una volta, di fronte alla fiammata iniziale dei bianconeri, i granata tengono botta e si riorganizzando, occupando bene i varchi. Si lotta soprattutto a centrocampo e allora ci prova dal limite Locatelli, servito da Rabiot, ma il tiro è impreciso. Brivido in area juventina con un mischione che si risolve con il pugno liberatorio di Szczesny. Nel finale, Juventus a un passo dal colpo da tre punti: Rabiot innesta la marcia e mette palla in area per Chiesa: la chiusura di Ansaldi, entrato per Ola Aina, è provvidenziale. I bianconeri sembrano averne di più e Juric si cautela, chiudendo in pratica senza punte di riferimento. Ma non basta, perché a quattro minuti dalla fine la Juve la sblocca. Locatelli che, su imbucata di un Chiesa fino a quel momento poco brillante, batte Milinkovic-Savic con una precisa conclusione: la palla bacia il palo e si infila in rete. Una beffa per i granata, che rischiano pure di incassare lo 0-2: la gran botta di Kulusevski, in campo per Bernardeschi, si schianta sul palo.

(LaPresse)

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