Lombardia, centri antiviolenza: in arrivo l’app per trovare il più vicino

7.213 le donne che hanno chiesto aiuto alle strutture lombarde

MILANO (LaPresse) – Un’app per facilitare il contatto fra le donne vittime di violenza e i centri antiviolenza. La presenterà a breve l’assessora alle Politiche per la famiglia, genitorialità e pari opportunità della Regione Lombardia, Silvia Piani. Come ha annunciato chiudendo, presso l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Milano, la tavola rotonda sulla ‘violenza alle donne’. Lo riporta una nota di Palazzo Lombardia.

La tecnologia al servizio delle donne

“L’app – ha spiegato Piani – permetterà alle donne di trovare in tempo reale il centro antiviolenza più vicino a loro. Dove poter ricevere un aiuto immediato. L’applicazione sarà collegata al sito regionale www.nonseidasola.regione.lombardia.it. E sarà georeferenziata e permetterà di individuare il centro antiviolenza più vicino”.

L’app in arrivo in Lombardia

L’assessora ha anche confermato che a breve cominceranno i lavori del nuovo piano quadriennale antiviolenza “che dovrà essere sempre più attuale e più rappresentativo della realtà”. L’assessora ha poi anticipato i dati del primo semestre 2018: le donne che hanno avuto un primo contatto coi Centri antiviolenza lombardi sono state 7.213. Sono state 5.892 in tutto il 2017.

Centri antiviolenza, i numeri drammatici che raccontano la sofferenza delle donne

“Quest’anno – ha spiegato Piani – ci aspettiamo dunque un aumento esponenziale dei numeri, che potrebbero raddoppiare rispetto all’anno scorso. Per questo è importante favorire l’autonomia economica delle donne, poiché l’aspetto finanziario è necessario per farle uscire dal contesto familiare in cui si verificano le violenze”.

“Ecco perché la formazione dei professionisti che si occupano di violenza contro le donne – ha concluso Piani – come medici di base, avvocati e personale delle forze dell’ordine, è fondamentale: spesso sono loro il primo contatto delle donne maltrattate. La sensibilizzazione dell’opinione pubblica è inoltre essenziale per garantire l’emersione dell’intero fenomeno e favorire la fuoriuscita dal contesto di violenza”.

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