Lucca: le fiamme gialle scoprono un promotore abusivo di investimenti in criptovalute

La guarda di finanza di Lucca, grazie all'apporto della Consob e sotto la guida della locale Procura della Repubblica, ha scoperto un 53enne di Altopascio, comune nella provincia di Lucca, che, dopo aver lasciato il suo lavoro di rappresentante di commercio, ha deciso di proporsi su Internet come 'promotore di investimenti in criptovalute'

Foto LaPresse

LUCCA – La guarda di finanza di Lucca, grazie all’apporto della Consob e sotto la guida della locale Procura della Repubblica, ha scoperto un 53enne di Altopascio, comune nella provincia di Lucca, che, dopo aver lasciato il suo lavoro di rappresentante di commercio, ha deciso di proporsi su Internet come ‘promotore di investimenti in criptovalute’ per conto di due società estere, la UMO Finance Ltd, con sede negli Emirati Arabi Uniti, e la Mindcapital, con sede in Estonia, senza avere le previste abilitazioni, un titolo di studio specifico o esperienza in tale settore, ma solo conoscenze informatiche e della lingua inglese. Aveva così iniziato a tempestare sul web molteplici utenti con mail e messaggi sui social, sostenendo che lui stesso, con un modico investimento, aveva facilmente conseguito lauti guadagni, senza nessun rischio.

Ha trascurato i preventivi avvisi che la Consob gli aveva inviato, prima di aprire un’istruttoria a suo carico sulla base delle segnalazioni trasmesse da alcuni utenti che avevano rappresentato l’anomala operatività del soggetto e che erano stati anche minacciati di essere denunciati per diffamazione asserendo che l’attività da lui svolta fosse regolare. Nel frattempo, la Consob aveva due separate istruttorie, una a carico di UMO Finance Ltd, in seguito alla quale il sito veniva oscurato, e una a carico di Mind Capital, anch’essa conclusa con l’oscuramento del sito web, segnalando successivamente il presunto promotore alla Procura della Repubblica di Lucca. Le fiamme gialle lucchesi, in seguito a una perquisizione domiciliare eseguita nei confronti del promotore abusivo, hanno constatato che il tenore e le condizioni di vita di quest’ultimo erano inferiori a quelle che lui lasciava credere agli utenti per convincerli a investire in tali piattaforme e che tali espedienti erano stati posti in atto per recuperare, a sua volta, le somme inopinatamente investite. Il promotore finanziario abusivo ha chiesto e ottenuto dal gip il patteggiamento della pena, definito con un anno e 4 mesi di reclusione e 3.000 euro di multa.

(LaPresse)

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