M5S, Appendino: “Conte-Di Maio? Evitare momenti traumatici”. Ex premier vede Draghi

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Chiara Appendino

ROMA – Non è uno stop alla battaglia interna, ma un colpo di freno sì. Dopo giorni in cui l’Armageddon pentastellato sembrava pressoché inevitabile, i toni iniziano ad abbassarsi e l’ipotesi di un confronto tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte in un’assemblea congiunta dedicata prende sempre più corpo. Il presidente M5S, che oggi ha visto Mario Draghi per circa un’ora (poi pranza con Enrico Letta), all’uscita da Palazzo Chigi prima ricorda che non era lì “per discutere di correnti, vietate dallo Statuto”, poi fa sapere di sentire Beppe Grillo “tutti i giorni”.

Nel corpaccione pentastellato, comunque, tutti (o quasi) sono convinti che l’ex ‘avvocato del popolo’ non abbia alcuna intenzione di rinunciare a coinvolgere gli iscritti, se non con un voto sul ministro degli Esteri, quantomeno per rilanciare la sua leadership con una sorta di consultazione di ‘mid-term’. Esattamente come fece il suo predecessore all’indomani della debacle alle elezioni europee del 2019.

Di Maio, intanto, aspetta il redde rationem senza esporsi con dichiarazioni, post o interviste sul tema, ma lavorando alle contromosse. Nel frattempo, si allarga il fronte di chi vorrebbe una mediazione, pur senza rinunciare al confronto. In questo senso si possono leggere, ad esempio, le parole di Alfonso Bonafede, che ha un ottimo rapporto con Conte e una lunga storia di militanza e amicizia con Di Maio.

L’ex Guardasigilli, infatti, tornando sulle esortazioni di Sergio Mattarella nel suo messaggio alle Camere dopo il giuramento, rilancia temi come la riforma del Csm e la legge sull’ergastolo ostativo: “Abbiamo applaudito tutti con convinzione” il capo dello Stato “adesso è il momento di essere coerenti con quell’applauso. Ci sono due priorità che non possono più attendere”, scrive su Facebook l’ex ministro della Giustizia. Che in calce al post lascia un messaggio politico: “Sono consapevole del fatto che tante forze politiche (compreso il M5S) hanno problemi al loro interno… ma forse, se guardiamo oltre le pareti dei palazzi romani, troviamo qualche priorità vera su cui vale la pena di essere compatti”.

Anche Chiara Appendino, che nell’elettorato Cinquestelle gode di ottima considerazione, getta acqua sul fuoco: “C’è un dibattito in corso, spero che non si arrivi a momenti traumatici”. L’ex sindaca di Torino lunedì scorso ha parlato lungamente al telefono con Di Maio e non perde l’ottimismo: “E’ una situazione oggettivamente complessa ed è chiaro che sta avendo un impatto all’interno del Movimento, ma credo che il dibattito vada fatto all’interno del M5S”.

In questa vicenda, inoltre, andranno chiariti molti punti. Tra i primi l’atteggiamento che i vertici Cinquestelle terranno con il governo. A spegnere qualche sospetto ci pensa Conte, che oggi ha avuto un colloquio lungo e intenso con il premier a Palazzo Chigi. All’uscita, però, le sue parole sono tranquillizzanti per l’ala governativa del Movimento. “Quello che abbiamo dichiarato a Draghi è che manteniamo la parola, siamo qui a ribadire la nostra massima compattezza per rilanciare l’azione di governo”.

Anche con l’ex Bce era importante riprendere il filo del dialogo, magari dissipando qualche dubbio sul no netto al suo passaggio al Quirinale. Ma il clima non sembra di conflitto. Certo, non mancano le richieste del presidente Cinquestelle: dall’intervento per fronteggiare il caro bollette alla predisposizione di un piano sanitario per gli interventi e gli esami rimasti in arretrato per colpa della pandemia. Senza dimenticare il Pnrr.

Conte spiega che con il premier “ci aggiorneremo e incontreremo spesso, nell’interesse del Paese che è superiore anche all’interesse dei singoli e delle singole forze politiche”. E rivela che la sua idea di stilare un Patto per i cittadini, e non di legislatura, non dispiace al presidente del Consiglio: “Devo dire la verità: ho trovato Draghi assolutamente disponibile a lavorare in questa direzione e, quindi può contare sul sostegno del Movimento 5 Stelle”. Chi conosce bene le questioni pentastellate interpreta queste parole come una sorta di mano tesa verso la mediazione con Di Maio. Soluzione che, di sicuro, sarebbe gradita anche a Beppe Grillo. Ma al punto in cui sono le cose nel M5S, è sempre meglio non fermarsi alla prima impressione.(LaPresse)

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