M5S, la madre di Taverna in alloggio popolare senza requisiti. La senatrice: “Ricorso fatto”

La donna non avrebbe più i requisiti per ottenere la dimora e l'affitto ridotto

ROMA (LaPresse) – Casa dolce casa. Anche se nelle ultime ore è soprattutto quella della signora Graziella Bartolucci ad essere finita sotto i riflettori. Si tratta della madre di Paola Taverna, attuale senatrice del Movimento 5 Stelle al suo secondo mandato, nonché vicepresidente dell’assemblea di Palazzo Madama. E da poco anche eletta membro della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare dell’Osce.

L’assegnazione dell’alloggio popolare

La donna risultò assegnataria, nel maggio del 1994, di un alloggio popolare in zona prenestina, nella periferia di Roma. In quell’appartamento ci viveva assieme al marito e alle due figlie, Paola e Annalisa. La famiglia Taverna non se la passava bene, erano tempi duri. Ma con quell’aiuto fondamentale dal Comune Graziella e il marito riuscirono a tirar su le loro due ragazze.

Una delle due sorelle, Paola, lasciò l’ovile nel 1998, dopo il matrimonio. Intanto gli anni passavano e la signora Bartolucci perse il marito, ma non il diritto a rimanere nella casa che ormai era quella di famiglia. Ventiquattro anni dopo, però, Graziella, ormai 80enne, potrebbe essere sfrattata.

La madre della senatrice Taverna non ha più i requisiti per disporre dell’alloggio

Perché, l’Ater, l’agenzia che gestisce gli immobili di proprietà comunale, ha rilevato che dal 2007 al 2011 qualcosa non andava più nei conteggi e la donna non avrebbe più i requisiti per ottenere alloggio popolare e affitto calmierato (circa 150 euro mensili). Oltretutto, dalla determinazione dirigenziale dell’Erp e decadenze, la signora risulterebbe proprietaria di un terzo di una casa di sei vani ad Olbia e fino a pochi anni fa anche di una porzione di un fabbricato in zona Prenestino.

I rilevamenti patrimoniali sono agli atti di un’istruttoria avviata nel 2014 e che ora è nelle mani dell’amministrazione capitolina, gestita dalla sindaca M5S, Virginia Raggi, che proprio pochi giorni addietro aveva garantito pugno duro e tolleranza zero sulle occupazioni degli alloggi popolari. La prima cittadina ha garantito che “la senatrice Taverna mai si è permessa di chiamare l’amministrazione o me”, ma “sicuramente gli uffici faranno le indagini e si seguirà la legge come per tutte le persone”.

Le dichiarazioni della senatrice del M5S

Alla notizia pubblicata da ‘Repubblica’, ha replicato la stessa vicepresidente di Palazzo Madama: “Mia mamma è una donna di 80 anni percepisce la pensione minima e vive in una casa popolare, come ho fatto io finché non mi sono sposata. In quella casa ci siamo cresciuti io, mia sorella e c’è morto mio padre”, dice in un video su Facebook. “Qualche tempo fa, dopo un accertamento, sembra che mia madre non abbia più diritto a quell’alloggio. Ovviamente, come tutti i cittadini, ha agito per via legale e ha chiesto che venga chiarita questa situazione, perché lei pensa di averne ancora diritto”, sottolinea.

La replica alle accuse delle opposizioni, Pd in testa

Non ci sta a passare anche lei per la ‘casta’ che per anni ha combattuto politicamente, così rintuzza le accuse: “Il ruolo che stiamo svolgendo noi del M5S serve per risolvere i problemi di tutti, non quelli personali. Mia mamma sta agendo bene, è normale che una persona a 80 anni desideri morire nella stessa casa dove è vissuta”. Sullo sfratto della signora Gabriella, l’Ater rimanda al Campidoglio, mentre le opposizioni, Pd in testa, affondano il coltello nella piaga. Solo i colleghi del M5S provano a difenderla, ma dai vertici del Movimento neanche una parola. Eppure, la mamma è sempre la mamma.

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