D’Uva e Patuanelli nuovi capigruppo 5Stelle. Niente ‘Giglio magico’ per Di Maio, non sono suoi fedelissimi

Al posto di Danilo Toninelli e Giulia Grillo che ora sono ministri

ROMA – Il Movimento 5 Stelle cambia i capigruppo di Camera e Senato. Alla fine delle trattative, tra i membri del governo spuntavano anche i nomi dei due ormai ex capigruppo pentastellati, Giulia Grillo e Danilo Toninelli. A sorpresa Luigi Di Maio, ha nominato due outsidere al loro posto. O meglio, non due barricaderi o ortodossi. Alla Camera a guidare la delegazione ci penserà il siciliano Francesco D’Uva. Al Senato invece toccherà al triestino Stefano Patuanelli organizzare le truppe grilline.

Il capogruppo alla Camera dei Deputati

A Montecitorio, sarà D’Uva il nuovo capogruppo. Prenderà il posto della Grillo, neo ministro della Salute in quota 5Stelle. Anche lui siciliano, è laureato in chimica. Non si può dire che è un fedelissimo di Di Maio. Profilo basso, toni pacati e dialoganti, non è esattamente un barricadero ortodosso come si pensava. Addiruttra, durante lo scontro istituzionale con Mattarella, s’era detto in difficoltà. Il nonno, Nino D’Uva, morì ucciso dalla mafia circa 30 anni fa. Nei 5 anni precedenti, aveva lavorato alla commissione cultura e nalla speciale antimafia.

Il capogruppo al Senato

Al Senato un grillino della primissima ora. Triestino, Stefano Patuanelli è stato uno dei primi consiglieri comunali eletti nelle fila del Movimento. Capolista dopo le primarie online, era entrato subito in contatto più stretto con Di Maio e la dirigenza 5Stelle. Il suo compito non sarà semplicissimo, perchè i ‘guai’ maggiori per i pentastellati arrivano proprio dal gruppo alla Senato è sembrato più riottoso rispetto ai colleghi alla Camera. Sostituirà Danilo Toninelli, diventato ministro. Anche il vicario di Toninelli, Crimi, entrerà nell’esecutivo: sarà sottosegretario con delega ai servizi segreti.

Niente Giglio magico in Parlamento

Le scelte di Luigi Di Maio per la nomina dei nuovi capigruppo ha lasciato tutti un po’ sorpresi. Non per la qualità dei prescelti, ma per il loro profilo. Calmi, dialoganti ma ortodossi. Meno ‘Vaffa’, più aperti. Ma fedeli al Movimento fino alla fine. E soprattutto, non sono così legati al capo pentastellato. Non si può dire, infatti, che rientrino nel cerchio magico del deputato di Pomigliano. Anche perchè i suoi più stretti e fidati colleghi, Di Maio se li è portati tutti al governo.

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome