Mafia, sequestrati beni per 6 milioni a un rapinatore di Catania

I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di confisca in materia antimafia, emesso dalla Corte di appello etnea, relativo al patrimonio di N.F.T., originario di Catania

Foto LaPresse

CATANIA – I finanzieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un provvedimento di confisca in materia antimafia, emesso dalla Corte di appello etnea, relativo al patrimonio di N.F.T., originario di Catania.

Le indagini, eseguite dal Nucleo PEF della Guardia di finanza di Catania, hanno riguardato tanto il profilo soggettivo quanto le disponibilità economico-finanziarie del proposto e, per il profilo patrimoniale anche quello della sua famiglia.

In particolare, le investigazioni hanno consentito di accertare la pericolosità sociale del proposto. Al riguardo, come confermato dalle intercettazioni telefoniche, captate in altro procedimento penale, di soggetti affiliati al clan mafioso Carcagnusi, è emerso che N.F.T. fosse specializzato in rapine a danno di soggetti cinesi, che aveva pianificato ed eseguito anche fuori dalla Sicilia.

Inoltre, il proposto è stato condannato, con sentenze passate in giudicato, per plurimi delitti contro il patrimonio e nei suoi confronti pende tutt’ora un procedimento penale per lesioni.

Rilevata inoltre la sproporzione tra il profilo reddituale del nucleo familiare di N.F.T. e l’ingente complesso patrimoniale riconducibile al proposto e alla sua famiglia.

 Al riguardo, le indagini, svolte dalle unità specializzate del GICO del Nucleo PEF di Catania, hanno consentito di appurare che il proposto (che non risultava svolgere alcuna attività lavorativa) e il suo nucleo familiare, a fronte di redditi modesti, hanno effettuato rilevanti investimenti in particolare per l’acquisto e la ristrutturazione degli immobili sottoposti a confisca.

Per quanto sopra, in esito alle investigazioni del Nucleo PEF di Catania, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catania, su richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto in primo luogo il sequestro e poi la confisca dei seguenti beni: 23 unità immobiliari a Catania; 1 ditta individuale, adibita chiosco bar; 3 rapporti finanziari; 3 autoveicoli d’epoca, per un valore complessivo di 6 milioni di euro.

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