Maltempo, agricoltura in ginocchio

NAPOLI – Emergenza maltempo: l’agricoltura è in ginocchio. L’associazione di categoria dei coltivatori Coldiretti lancia l’allarme: “La Campania è la Regione più colpita”. Stando alle informazioni fornite da Coldiretti risultano particolarmente gravi le situazioni nel Salernitano, precisamente a Capaccio Paestum, nella zona di Solopaca nel Beneventano e nelle campagne casertane che costeggiano il Volturno. In questi giorni, l’acqua del fiume ha superato gli argini riversandosi sui campi coltivati e sui frutteti. I danni economici sono ingenti e rischiano di mettere a repentaglio fin dall’inizio dell’anno la buona riuscita dei raccolti.

Gli eventi estremi

Nell’arco delle ultime 48 ore – riferisce Coldiretti – si sono verificati in Italia ben 17 eventi estremi, dalla tromba d’aria a Valmontone nel Lazio alle bufere di vento fino alla grandine e ai violenti temporali che si sono abbattuti a macchia di leopardo nel Centro-Sud. Nel Nord cade copiosamente la neve secondo l’analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’European Severe Weather Database. Nel Salernitano i danni sono stati provocati dall’esondazione del fiume Sele; nel Beneventano, invece, a esondare è stato il fiume Calore che ha invaso circa 200 ettari di campi coltivati compresi i i pregiati vigneti della zona di Solopaca; mentre nel Casertano i vigneti e i frutteti sono stati ricoperti dalle acque del fiume Volturno. Ciò che preoccupa è l’intesità di questi fenomeni atmosferici.

Gli effetti delle perturbazioni

Dopo la grande siccità della scorsa estate, pioggia e neve erano attesi in manierafavorevole dai coltivatori per ripristinare le scorte idriche di laghi, fiumi, terreni e montagne. Tuttavia, queste perturbazioni con apporto di aria fredda hanno un effetto tutt’altro che rigenerante per la natura. I violenti temporali e il gelo notturno rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo ha favorito il risveglio vegetativo anticipato di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle. In termini climatici – spiega Coldiretti – quello è a cui stiamo assistendo è una tropicalizzazione del nostro ecosistema. Il clima mediterraneo si caratterizza da sempre per le sue temperature calde ma allo stesso tempo miti, lontane da eccessi ed estremi. Tuttavia, queste temperature stanno lasciando il posto a condizioni sempre più simili a quelle dei paesi tropicali dove il clima è caratterizzato da due diverse stagioni: una piovosa e un’altra molto secca. Il pluviometro registra 1000 ml annui di piogge, con un’escursione annua che fa sì che nella stagione piovosa le temperature siano più basse.

Il settore agricolo

Queste escursioni climatiche non fanno per niente bene all’agricoltura del nostro Paese che si caratterizza per coltivazioni che prosperano in climi miti e temperati. Il settore agricolo è proprio uno di quelli a pagare il prezzo più alto. Nel 2022 – sostiene Coldiretti – i danni causati dalla siccità e dal maltempo sono stati stimati intorno ai 6 miliardi di euro. Se in questo 2023 dovessero verificarsi con maggiore costanza questi eventi atmosferici, i danni economici al comparto agricolo potrebbero essere addirittura peggiori. Nel 2022, sono state infatti registrate due bufere di vento. Dall’inizio del 2023, invece, sono stati già registrati 21 eventi atmosferici di intensità eccezionale tra tornado e trombe d’aria. Oltre ai danni all’agricoltura, non vanno poi trascurati i rischi e i pericoli che coinvolgono il verde urbano. Stando ai dati trasmessi dai vigili del fuoco, nel 2022, Napoli è una delle province italiane in cui ci sono stati più interventi di messa in sicurezza relativi ad alberi caduti oppure pericolanti. A monte, in linea generale, manca un’accurata programmazione degli interventi di manutenzione.
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