Marcianise. Auto di servizio, Finanza in Municipio

Le fiamme gialle hanno acquisito le fatture relative all’utilizzo dei Telepass

MARCIANISE – La guardia di finanza sta conducendo accertamenti sull’utilizzo dei telepass delle auto di servizio del Comune. Martedì scorso alcuni uomini delle fiamme gialle in borghese sono stati in Municipio e sono passati dal,’ufficio di segreteria (affidato alla dirigente Maria Carmina Cotugno) per poi dirigersi verso il settore Finanze, guidato dal dirigente Salvatore Fattore. Qui hanno acquisito copia delle fatture relative al pagamento del servizio Telepass. Le vetture di servizio dell’ente locale (da quella dell’ufficio tecnico a quelle della polizia locale) sono infatti dotate del dispositivo per l’addebito automatico dei pedaggi autostradali e periodicamente arrivano in Comune i resoconti del traffico, dove è annotato il giorno e l’ora di ogni passaggio. Ovviamente, a ognuno di questi transiti deve corrispondere un foglio di servizio che attesti il motivo dello spostamento. Evidentemente, gli inquirenti ritengono che da parte di qualche dipendente possano esservi stati abusi e che i dispositivi telepass siano stati usati per finalità non istituzionali. Gli accertamenti sarebbero svolti su delega della Corte dei conti e al momento non risulta che ci siano indagati.

Non è la prima volta che l’utilizzo dei telepass da parte di amministrazioni pubbliche finisce sotto la lente degli inquirenti: nel febbraio scorso ha fatto scalpore l’inchiesta su un ex comandante dei vigili del fuoco di Lecce e Matera che avrebbe usato tre dispositivi istituzionali per non pagare il pedaggio autostradale, per quasi otto anni e su tre auto diverse, per una spesa complessiva di circa 15mila euro. In quel caso si ipotizzano risvolti penali e l’accusa a carico del pubblico ufficiale è quella di peculato. Tra l’ottobre del 2010 e il marzo del 2018, il comandante avrebbe utilizzato i tre telepass su mezzi privati suoi e di un familiare, addebitando i pedaggi autostradali ai mezzi di servizio. I fatti contestati sarebbero stati commessi al casello barese dell’A14 e su altre autostrade italiane.

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