‘Mare più bello’, il Cilento ai primi posti

La guida di Legambiente e Tci premia anche le isole, la Costiera Amalfitana, Punta Campanella, Ascea, Bacoli e il golfo di Policastro. Cinque vele alle zone di Acciaroli, Castellabate, San Mauro, Palinuro e Pisciotta

NAPOLI – E’ tempo del ‘Mare più bello’, la guida annuale di Legambiente e Touring Club Italiano sui comprensori balneari più belli e sostenibili della Penisola. La 21esima edizione, presentata ieri, esce dopo un anno e mezzo di pandemia che ha dimostrato la fragilità di un sistema complesso e stressato. Urgono nuove strategie che facciano leva sui temi della sostenibilità.

Questa però sarà un’estate all’insegna della ripartenza. La guida non pretende di essere un censimento dei comprensori balneari italiani ma ne rappresenta una selezione in base a criteri principalmente ispirati alla qualità delle acque e, più in generale, all’attenzione all’ambiente. Sono complessivamente 98 i comprensori turistici italiani individuati sulla base dei dati raccolti da Legambiente sulle caratteristiche ambientali e sulla qualità dell’ospitalità. I dati sono stati integrati dalle valutazioni espresse dai Circoli locali e dall’equipaggio della Goletta Verde. Il giudizio attribuito a ciascun comprensorio, dalle 5 vele assegnate ai migliori, è frutto di valutazioni approfondite. I parametri sono divisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi.

Le località con le vele
In Campania le 5 vele sventolano lungo la costa a sud di Salerno. Infatti è stato premiato il comprensorio turistico Cilento Antico (con Pollica-Acciaroli e Pioppi, Castellabate, San Mauro Cilento e Montecorice) e la Costa del Mito (con San Giovanni a Piro-Scario, Camerota, Centola-Palinuro e Pisciotta).
Il Cilento Antico inizia con Castellabate. Questo caratteristico paese è situato nell’interno, ma nel territorio del suo Comune si trovano il borgo marinaro di Santa Maria e il paese di San Marco – che fu uno scalo prima greco e poi romano – che sorge sul promontorio di punta Licosa, estrema propaggine meridionale del golfo di Salerno.

A piedi o via mare si può raggiungere il capo, su cui si trova un’antica torre, una delle prime strutture difensive che segnano tutta la costiera cilentana e che avevano lo scopo di vegliare sui paesi dell’interno. La piccola isola Licosa, meta di gite in barca, conserva resti di moli romani e, in un ambiente selvaggio e solitario, molti esemplari di pino d’Aleppo che, secondo gli storici, è stato probabilmente importato su questo isolotto dai navigatori fenici. Deviando dalla strada costiera, poco prima di Acciaroli, si incontrano i borghi di Montecorice e San Mauro Cilento. Più a sud lungo la costiera, nel silenzio di Acciaroli amava soggiornare Ernest Hemingway, affascinato dalle case di pietra sugli scogli, collegate alla strada da passerelle, dalla tranquillità del porticciolo e dai colori delle spiagge.

Il tratto di costa che si estende da Pisciotta, o più precisamente il suo equivalente marittimo, Marina di Pisciotta, passando dalla celebre località turistica di Camerota, fino a San Giovanni a Piro, di cui Scario è la frazione marittima, delinea il comprensorio chiamato Costa del Mito. Tutta la costa, da Palinuro a Marina di Camerota, è un susseguirsi di chilometri di spiagge, calette, rocce a picco sul mare, grotte segrete: una costa tra le più belle d’Italia, a tratti ancora incontaminata, con i paesi che conservano l’originario carattere di borghi marinari, l’odore salmastro, le reti ad asciugare e il profumo della macchia mediterranea. Splendidi scorci e panorami incantevoli si susseguono in questo tratto di costa dal carattere selvaggio, dove la natura dà il meglio di sé. Numerose località turistiche punteggiano il litorale; la proposta balneare è ricca e diversificata lungo la costa, rendendo così la zona perfetta per ogni tipologia di turismo.

Anche i comprensori premiati con le Quattro Vele si possono considerare luoghi di grande eccellenza, in grado cioè di coniugare un territorio di qualità con gestione dei servizi di buon livello. Le Quattro Vele sventolano in Campania: premiate la Costiera Amalfitana (con i comuni Positano, Cetara, Amalfi, Vietri sul Mare, Praiano, Maiori, Minori e Conca dei Marmi) e Isola di Capri (con i comuni di Anacapri e Capri).
Nella Guida Blu di Legambiente sono presenti anche altri comprensori campani. Con 3 vele troviamo Costa di Elea (con i comuni di Ascea e Casal Velino); Costa di Poseidonia (con i comuni di Agropoli e Capaccio-Paestum), la Penisola sorrentina e AMP Punta Campanella (Massa Lubrense, Vico Equense, Sorrento, Meta e S. Agnello) e il Regno di Nettuno (Ischia, Procida e Bacoli). Chiude con 2 vele il Golfo di Policastro (con i comuni di Sapri, Vibonati, Ispani e Santa Marina-Policastro).

Presente e futuro
“In questi venti e più anni – commenta Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania – abbiamo costruito un solido rapporto di collaborazione con le amministrazioni locali e con gli operatori dei territori del litorale del nostro Paese raccontati in questa guida. Abbiamo accompagnato sindaci, piccoli e grandi imprenditori, associazioni e cittadini lungo percorsi virtuosi per ridurre la quantità di rifiuti, gestire al meglio le aree protette, promuovere l’enogastronomia di qualità e le buone pratiche di fruizione del litorale e così via. Ora si può dire che tutti coloro che sono in quest’elenco condividono quanto meno un vocabolario comune, a tutti loro abbiamo indicato un medesimo orizzonte cui tendere, che oggi all’indomani di una delle più gravi catastrofi sanitarie mondiali, appare paradossalmente forse più vicino, senza dubbio più obbligato. Le località campane al vertice della nostra classifica sono quelle che avranno più possibilità di vincere le sfide del futuro, quelle in grado cioè di coniugare al meglio le tematiche ambientali con le prospettive di sviluppo economico, che sapranno più di altre cogliere le opportunità che verranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e tradurle in occasione di rinascita e rafforzamento del tessuto economico e, soprattutto, di quello sociale. Perché- conclude la direttrice di Legambiente Campania- per uscire fuori da questa crisi dovremo essere non solo più forti, ma anche più green”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome