Maresca: “Solo imposte e conti in rosso Manfredi un fallimento totale”

Foto LaPresse - Gerardo Cafaro Nella foto: Catello Maresca

NAPOLI – Con l’anno nuovo ormai alle porte, è tempo di bilanci tra Palazzo San Giacomo e via Verdi sul 2022, il primo vero banco di prova per l’amministrazione guidata da Gaetano Manfredi. Quello di Catello Maresca, ex candidato sindaco e leader dell’opposizione in Assise, è una bocciatura su tutta la linea. Servizi, gestione finanziaria, nomine: nulla di ciò che è stato fatto dal rettore e dalla sua squadra di governo convince il magistrato antimafia.


Il 2022 si chiude con la decisione di aumentare le tasse per rispettare gli impegni del Patto per Napoli. E’ una scelta, quella dell’amministrazione Manfredi, che tutela gli interessi dei cittadini?
In tempi non sospetti avevamo etichettato questo accordo come un “pacco per Napoli” ed il tempo ci sta dando ragione. Fino ad oggi abbiamo avuto solo aumenti di tasse e nessun ritorno in termini di servizi per i cittadini. Si sta realizzando il sinistro programma delle sinistre che sono al potere nella nostra città. Ormai è sotto gli occhi di tutti il totale fallimento di questa politica fatta solo di promesse e di impegni non mantenuti. Il debito del Comune è ancora a quasi 5 miliardi di euro e tutti gli indicatori economici sono addirittura peggiorati. Non ci sono più alibi, ormai il re è nudo.


Sulla nomina di Andrea Cozzolino nella cabina di regia del Pnrr in Città metropolitana lei ha sollevato una questione di opportunità ma c’è chi le ha dato del giustizialista. Ribadisce il suo pensiero a riguardo?
Non è questione di giustizialismo o di garantismo, ma solo di buon senso. Premesso che l’europarlamentare avrebbe fatto una bella figura a dimettersi, ma purtroppo nel nostro Paese questo tipo di savoir-faire non va di moda, mi sembra che lui sia stato già sospeso dal suo stesso partito. E questo non è frutto di un atteggiamento giustizialista, ma si tratta di una giusta decisione dettata da ragioni di opportunità. Ancora di più, non mi sembra affatto fuori luogo ritenere che un settore molto delicato, come quello del PNRR, debba essere riposto in mani assolutamente affidabili ed al di sopra di ogni sospetto. Ci vuole assoluta trasparenza.


Si è candidato sindaco alla testa di una coalizione di quel centrodestra che ha perso le Comunali ma ha vinto le Politiche, pur rimarcando a più riprese il suo profilo civico. Come sono ora i suoi rapporti con i tre leader dei partiti e si posiziona ancora in questo scacchiere politico?
Raramente mi è capitato, nella mia vita, di rinnegare delle scelte, anche quando hanno comportato sacrifici e privazioni significative, come avvenuto nella mia carriera antimafia. Né mi sono mai aspettato riconoscenza a fronte dei sacrifici, merce sempre più rara ai giorni d’oggi. Ho scelto di candidarmi per puro spirito di servizio, lo stesso che mi ha sempre guidato come magistrato. E continuo a farlo con una pulsione autenticamente ed orgogliosamente civica.


Che giudizio dà dei primi 14 mesi di Gaetano Manfredi alla guida di Palazzo San Giacomo?
Negativo senza appello. Abbiamo atteso come opposizione, con atteggiamento critico ma costruttivo, segnali positivi da parte del sindaco e della giunta. Ma fino ad oggi nessuna traccia di interventi incisivi sul fronte dei servizi più delicati, della sicurezza, della pulizia, del welfare e del trasporto pubblico. Anche qui il fallimento è sotto gli occhi di tutti e se il buongiorno si vede dal mattino ci aspettano altri anni di sofferenza.


Quale è stato il principale fallimento, finora, di questa amministrazione? E c’è qualcosa che, al contrario, è stata fatta al meglio?
Di fallimentare c’è tanto, ma forse quello che preoccupa maggiormente è soprattutto l’approccio alle questioni. Alcuni assessori hanno già perso la speranza di fare qualcosa e viaggiano in balia degli eventi. Li senti rispondere alle nostre frequenti sollecitazioni con un disarmante “non si può fare” o peggio ancora “tanto non c’è niente da fare”. Ecco Napoli non è una città facile e questo lo sappiamo tutti, ma proprio per questo ci vuole qualcosa in più. A Napoli non servono amministratori che facciano il compitìno. Ci vorrebbe passione, impegno e sacrificio h24, ed un grande cuore. Questo non c’è e purtroppo non si può costruire.


Resterà capo dell’opposizione fino alla fine della consiliatura o ha in mente altri progetti?
Chissà!
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