Mediaset vince il round con Vivendi: l’Olanda promuove piano Mfe

Il Tribunale di Amsterdam ha infatti rigettato le istanze cautelari presentate da Vivendi

Foto Marco Lussoso/LaPresse

MILANO – Mediaset si aggiudica un nuovo round nel confronto infinito che la contrappone a Vivendi sulla nascita di Mediaforeurope. La nuova società che dovrebbe nascere dalla fusione delle attività del Biscione in Italia e Spagna. Un progetto fortemente avversato dai soci francesi di Mediaset.

La decisione del Tribunale

Il Tribunale di Amsterdam ha infatti rigettato le istanze cautelari presentate da Vivendi con le quali si chiedeva di bloccare la fusione transfrontaliera tra Mediaset e Mediaset España. La corte olandese, sottolinea una nota del Gruppo italiano, ha respinto tutte le richieste di Vivendi. Ritenendo il sistema di voto maggiorato conforme alla legge olandese, così come l’intero piano di fusione. E forti di questa decisione i vertici del Biscione ribadiscono quindi che il progetto Mfe-Mediaforeurope è confermato e procede.

La replica di Vivendi

Immediata la replica di Vivendi affidata a un portavoce. “Presenteremo un appello contro questa decisione dal momento che se il piano di fusione di Mediaset andasse avanti, porterà ad un danno sproporzionato per tutti gli azionisti di minoranza”, sottolinea il portavoce di Vivendi. Che mette in luce anche altri aspetti.

“La Corte – prosegue il portavoce – ha deciso che non è stato possibile condurre una discussione completa. Poiché Mediaset ha presentato una nuova proposta di fusione pochi giorni fa. La nuova proposta deve prima essere esaminata da un notaio. Se il notaio dovesse decidere che la fusione può andare avanti, la Corte ha stabilito che Vivendi può presentare una nuova richiesta di provvedimenti provvisori. Nel frattempo – conclude il portavoce – la decisione della Corte d’Appello spagnola del 17 febbraio implica che la fusione rimane sospesa fino a quando non verrà presa una decisione nel merito in estate”. Effetti immediati sui titoli Mediaset che in chiusura salgono del 4,5% a 2,25 euro.

(AWE/LaPresse/di Paolo Tavella)

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