Melegatti, acquisizione conclusa. Il presidente: “Ora guardiamo al Natale”

Il costo d'acquisto è di 13,5 milioni di euro e l'operazione fa sì che lo storico marchio entro a far parte di un gruppo alimentare che include tre importanti società di packaging

©A&G/Lapresse

MILANO (LaPresse) – Sono terminate oggi le operazioni di cessione della Melegatti da parte della curatela del Tribunale di Verona. Il noto pandoro veronese, si legge in una nota, è quindi di proprietà della famiglia di Roberto Spezzapria. L’imprenditore veneto che con il figlio Giacomo ha rivitalizzato lo storico marchio dolciario italiano che rischiava di scomparire definitivamente.

Melegatti, ultimata la cessione dell’azienda

Nel frattempo la società Sominor srl si è trasformata in Melegatti 1894 spa e sono stati formalizzati gli incarichi all’interno del consiglio di amministrazione. Giacomo Spezzapria è dunque il presidente della Melegatti, mentre Denis Moro è l’amministratore delegato.

Il costo d’acquisto è di 13,5 milioni di euro e l’operazione fa sì che Melegatti entro a far parte di un gruppo alimentare che include tre importanti società di packaging. La vicentina Eriplast, la modenese Albertazzi G. e la trentina Fucine Film. L’integrazione verticale della filiera alimentare, segnala la stessa azienda, consentirà economie di scala e ampliamento di competenze.

Melegatti ha intanto fissato per domani la riapertura del proprio stabilimento, che ripartirà con 35 dipendenti a tempo indeterminato. Per lo più ex lavoratori dello storico brand in seguito al recente accordo sindacale. Ai quali seguiranno nei prossimi mesi ulteriori assunzioni.

L’obiettivo del presidente Spezzapria

“Saremo ancor più concentrati sul ritorno del tradizionale pandoro e panettone Melegatti sulle tavole degli italiani”. Lo afferma il presidente Giacomo Spezzapria commentando la conclusione delle procedure d’acquisto. “Abbiamo puntato molto sullo sviluppo del territorio e sulla valorizzazione delle sue competenze”, spiega l’imprenditore. “Ora la nostra presenza a Natale sarà importante. Perché dimostra la concreta volontà di ripartire con la tradizione, la qualità e il prestigio di un marchio dolciario unico in Italia e nel mondo”.

 

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