Mes, Conte sfida la Lega: “No al sovranismo da operetta”. Salvini: “Smemorato o bugiardo”

L'avvocato del popolo (che riferirà in Senato il prossimo 10 dicembre, in concomitanza con le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Ue) è un fiume in piena

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse Nella foto: Salvini e Conte

ROMA – Il meccanismo europeo ‘Salva-Stati’ riaccende la polemica tra Giuseppe Conte e Matteo Salvini. Dopo le accuse del segretario leghista, infatti, il premier prende la parola e attacca a testa bassa: “Oggi ci si meraviglia e lo stesso partito che partecipava a vertici di maggioranza sul tema scopre l’esistenza del Mes e grida allo scandalo: questo è un atteggiamento irresponsabile”.

La replica di Conte

L’avvocato del popolo (che riferirà in Senato il prossimo 10 dicembre, in concomitanza con le comunicazioni in vista del prossimo Consiglio Ue) è un fiume in piena: “Pretendo un’opposizione seria, credibile, perché difendiamo tutti gli interessi nazionali, altrimenti è un sovranismo da operetta”. Il capo del governo non ci sta a farsi impallinare, così ricorda che Salvini è “lo stesso che qualche mese fa partecipava ai tavoli dove si discuteva del Mes: da marzo a giugno 2019 abbiamo avuto quattro vertici di maggioranza coi massimi esponenti della Lega”. Parole che suscitano l’immediata e durissima reazione dell’ex vice presidente del Consiglio: “Il signor Conte è bugiardo o smemorato. Se fosse onesto direbbe che a quei tavoli abbiamo sempre detto di no al Mes”.

La linea del ministro Gualtieri

Il botta e risposta tra gli ex alleati occupa buona parte dello spazio mediatico sul tema, ma un tassello importante è rappresentato dalle parole del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che parla di “confusione” nel dibattito italiano: “La riforma del Mes non introduce in nessun modo la necessità di ristrutturare preventivamente il debito per accedere al sostegno finanziario”. Il responsabile del Mef ci tiene a chiarire “che l’Italia non ha avuto, non ha e non avrà bisogno dei prestiti”, perché “il debito è sostenibile”. Di questo si parlerà anche nel vertice di maggioranza in programma per venerdì 22 novembre, voluto fortemente dal M5S.

No a una riforma che stritola l’Italia

La posizione del partito di maggioranza relativa è chiara: “Una riforma del Mes che stritola l’Italia non è fattibile”, ribadisce Luigi Di Maio. Il Pd, invece, invita a smetterla di “soffiare sul fuoco divulgando fake news” sul ‘Salva-Stati”, perché “la campagna di comunicazione di queste ore per lo Stop al Mes è una tempesta in un bicchier d’acqua”. Anche se il presidente dei senatori dem, Andrea Marcucci, e il capogruppo in commissione Politiche europee a Palazzo Madama, Gianni Pittella, suggeriscono di non prendere decisioni affrettate. Sceglie la linea dura Italia viva: “Su questa storia sta andando in onda il festival delle cialtronate”, dice Luigi Marattin.

Le opposizioni

Il mirino è puntato principalmente contro le opposizioni, che insistono sulla linea d’attacco senza arretrare di un millimetro. Da Forza Italia è Anna Maria Bernini a lanciare un missile verso Palazzo Chigi, definendo Conte “un premier in fuga dalla realtà”. Ma a chiudere il cerchio è ancora Salvini: “Abbiamo detto in tutte le sedi ‘non avete mandato per approvare neanche un pezzettino di questa roba’. Se qualcuno lo ha fatto, ha tradito il mandato del popolo italiano. E in guerra e anche in pace l’alto tradimento è qualcosa che costa”.

(LaPresse/di Dario Borriello)

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