Messico, un arresto per il caso dei 43 studenti scomparsi nel 2014

Città del Messico (Messico), 12 mar. (LaPresse/AFP) – Le autorità messicane hanno annunciato l’arresto di un uomo che avrebbe svolto un ruolo “decisivo” nella scomparsa dei 43 studenti nel 2014 della Scuola Normale di Ayotzinapa nello Stato di Guerrero, nel Messico meridionale. Erick Uriel, soprannominato ‘N’, sarebbe un membro dei Guerreros Unidos, un cartello della droga che opera in questo stato, che è uno dei più violenti del paese, e secondo gli investigatori avrebbe avuto una parte nel rapimento. Gualberto Ramirez, il pubblico ministero responsabile dell’indagine sul rapimento degli studenti, ha spiegato ai giornalisti che Uriel “sarebbe stato in contatto diretto con gli studenti” poco prima che scomparissero. Nella notte tra il 26 e il 27 settembre 2014, gli studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, che viaggiavano a bordo di cinque autobus per andare a manifestare a Città del Messico, furono attaccati da agenti della Polizia Municipale di Iguala per ordine del sindaco. Secondo gli inquirenti, la polizia li avrebbe poi consegnati al cartello dei Guerreros Unidos, che forse li ha confusi con un cartello rivale e li ha uccisi, prima di bruciare i loro corpi in una discarica. Esperti indipendenti della Commissione interamericana per i diritti umani hanno contestato questa versione in un rapporto pubblicato nel 2015. La scomparsa dei 43 studenti ha provocato una protesta internazionale e ha innescato molte manifestazioni, anche violente, contro il governo di Enrique Peña Nieto.

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