Migranti, il Consiglio d’Europa scrive a Conte: “Preoccupati per dl Sicurezza”

La commissaria per i diritti umani ha espresso le sue riserve sul decreto approvato dal governo gialloverde

Foto Palazzo Chigi/Filippo Attili/LaPresse in foto Giuseppe Conte

MILANO “Preoccupata” per le conseguenze del decreto Sicurezza. La commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, ha preso carta e penna e inviato una lettera il 31 gennaio al premier Giuseppe Conte. Per esprimere le sue riserve sul testo convertito in legge il 28 novembre. Di nuovo, perché già due mesi fa la commissaria aveva criticato la misura voluta dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. Diversi i fronti.

Il dl Sicurezza preoccupa il Consiglio d’Europa

Intanto, timori “sul diritto di accedere all’accoglienza e ai servizi essenziali, come la salute e l’istruzione, dei residenti con il permesso di protezione umanitaria. E per le sconcertanti informazioni secondo cui un certo numero di persone sarebbe potenzialmente a rischio di diventare senzatetto. Ti sarei grata se potessi chiarire quali tipi di soluzioni alternative per l’accoglienza il governo pensi di fornire a coloro che detengono questo status”.

Gestione dei migranti e centri di accoglienza

Tra i fronti caldi, il trasferimento dei migranti dal centro di accoglienza per richiedenti asilo di Castelnuovo di Porto (Roma) in vista della sua chiusura. Proprio nel giorno in cui sono iniziate le operazioni di spostamento dei primi 50 ospiti del Cara di Mineo, che il Viminale vuole dismettere entro l’anno, il Consiglio d’Europa sottolinea che “minimizzare” l’uso di queste strutture potrebbe essere un passo positivo. Dato che le loro grandi dimensioni spesso non favoriscono buone condizioni di accoglienza e integrazione. Ma per contro vanno garantite soluzioni alternative di accoglienza, cura e assistenza.

Le fonti del ministero dell’Interno

Intanto, fonti del ministero dell’Interno segnalano che, dei 65 migranti trasferiti in giornata da Mineo, tutti richiedenti asilo uomini, senza famiglia nel centro, ne sono partiti “solo 44, perché ben 21 hanno fatto perdere le proprie tracce e hanno preferito rinunciare a vitto, alloggio, mediatori e assistenza medica”. “Noto con rammarico l’apparente frettolosità di questi trasferimenti”, rincara la dose la commissaria a Conte a proposito di Castelnuovo di Porto. “E sono preoccupata che ciò possa interrompere gli encomiabili sforzi messi in atto negli anni passati dai servizi locali per l’integrazione e riabilitazione dei residenti”.

La commissaria per i diritti umani scrive al premier Conte

Mijatovic loda l’impegno di Comune, enti regionali e società civile per continuare a ospitare famiglie e bambini nella stessa area per non interrompere il lavoro di inclusione nella comunità locale. Perchè altrimenti, “anche supponendo che servizi equivalenti saranno forniti altrove, il brusco trasferimento dei residenti minerebbe gli sforzi significativi già fatti per la loro integrazione”.

Mijatovic si dice poi “profondamente preoccupata” per “alcune misure recenti che ostacolano e criminalizzano il lavoro delle Ong che svolgono un ruolo cruciale nel salvare vite umane in mare. Vietando lo sbarco nei porti italiani e cedendo la responsabilità delle operazioni di ricerca e salvataggio ad autorità che appaiono riluttanti o incapaci a proteggere i migranti salvati dalla tortura o da trattamenti inumani o degradanti”.

Solidarietà e collaborazione tra le nazioni europee per salvare vite umane

La commissaria riconosce gli “sforzi lodevoli per salvare vite umane” messi in campo dall’Italia negli ultimi anni, si impegna a continuare a fare pressioni sugli altri Paesi europei. Per non lasciarci soli nella gestione dei migranti. Ma “allo stesso tempo, vi esorto a garantire che i diritti umani delle persone soccorse in mare non siano mai messi a rischio a causa degli attuali disaccordi tra gli Stati membri sullo sbarco. E che gli aspetti umanitari abbiano sempre la priorità”.

(LaPresse/di Silvia Caprioglio)

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